Crisi Grecia, quando la Finlandia voleva il Partenone come garanzia

Nel 2011 il Partenone ha rischiato di cambiare nazionalità: l'incredibile richiesta della Finlandia rispunta dagli archivi del web

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L’imponente Partenone di Atene: la Finlandia nel 2011 lo avrebbe voluto come garanzia per il debito (Wikipedia – Harrieta171)

Nei lunghi giorni della crisi in Grecia, del referendum e dell’accordo apparentemente trovato tra il governo Tsipras e la Troika, una notizia torna a rimbalzare in giro per il web. Generando inevitabile ilarità e solleticando prospettive umoristiche non indifferenti. Nel non lontano 2011, quando in Grecia la morsa dell’Europa era già stringente per spingere il governo ellenico a rientrare dal debito, la Finlandia aveva pensato a tutelare i propri esborsi per aiutare Atene in maniera quantomeno curiosa: chiedendo il Partenone come garanzia. 

“IL PARTENONE E LE ISOLE IN CAMBIO DEI SOLDI ” - La notizia del 21 luglio 2011 è tornata a circolare oggi su diverse bacheche Facebook, suscitando reazioni prevalentemente divertite. Le fonti della insolita richiesta di copertura economica, d’altronde, sono a dir poco affidabili: il Corriere della Sera e il Sole 24 Ore, soltanto per citare le prime. Nelle poche righe dedicate alla vicenda si legge che “Per dare nuovi prestiti alla Grecia, la Finlandia ha, a un certo punto dell’estenuante negoziato europeo, chiesto garanzie in particolari beni dello Stato ellenico: per la precisione l’Acropoli di Atene, il Partenone e alcune isole“.

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Timo Soini, leader del partito dei Veri Finlandesi (YouTube.com)

Una condizione piuttosto insolita nell’ambito della trattativa, ma anche economicamente motivata dall’allora governo finlandese: “Secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche – prosegue l’articolo del Corriere della Sera“, i finlandesi avrebbero posto come red line la concessione di garanzie affidabili, e hanno fatto il conto che la Grecia possiede 300 miliardi di euro di beni dello Stato che potrebbero soddisfare questa richiesta”. L’Acropoli, il Partenone e le magnifiche isole greche avrebbero potuto soddisfare quindi i palati e le casse dei finlandesi.

LA PRESSIONE DEI VERI FINLANDESI, POI IL NULLA DI FATTO - La vicenda ha in realtà risvolti politici interni: nel 2011 in Finlandia c’era stato il vero e proprio boom elettorale del partito di estrema destra dei Veri Finlandesi, coalizione antieuropeista e xenofoba, che era balzata improvvisamente dal 4% al 19% delle preferenze, issandosi a terza forza elettorale del paese e a solo 0,1% punti dal partito socialdemocratico. Le loro posizioni avevano fatto pensare ad un vero e proprio niet della nazione della penisola scandinava agli aiuti alla Grecia. In realtà, nel mese successivo, il partito dei veri Finlandesi non si mise di traverso al piano europeo di aiuti alla Grecia. E la Finlandia ha abbandonato l’idea di mettere le mani sul Partenone. Senza lasciar trapelare informazioni sul suo possibile destino: vi avrebbero issato una bandiera finlandese in cima, o lo avrebbero trasferito in piazza ad Helsinki?

Francesco Guarino
@fraguarino

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