
Crisi economica e suicidi, i dati in aumento del 12%
In Italia si tolgono la vita circa 3.900 persone, un dato sensibilmente in crescita del 12%. La statistica funesta è aggravata dall’identikit della persona tipo che compie il gesto estremo, infatti, solitamente è un lavoratore e di giovane età che davanti allo scoglio, apparentemente, insormontabile di un debito economico, se pur minimo, decide di suicidarsi. Il dato comprende il periodo tra il 2009 e il 2011 e le persone in una fascia d’età tra i 25 ed i 64 anni, ovviamente in età lavorativa, a differenza dei dati del 2006 – 2007 anni in cui si toglievano la vita le persone che non lavoravano.
Maurizio Pompili, direttore del servizio preventivo dei suicidi all’ospedale Sant’Andrea di Roma, ha espressamente attribuito questo aumento delle morti alla crisi economica: « Il dato sui suicidi da crisi riflette un aumento non da poco, se si considera che sono circa 3.900 l’anno i suicidi in Italia. Non è mai facile avere dati precisi su quelli legati alla congiuntura economica perché, al di là delle notizie di stampa, l’associazione tra crisi e suicidio non è immediata o univoca e possono esserci anche altri fattori che hanno contribuito a portare una persona a darsi la morte. Ma il monitoraggio che stiamo conducendo da tempo conferma per l’Italia negli anni della crisi quanto osservato in precedenza in frangenti di pesante difficoltà economiche, penso agli anni della Grande recessione in America. In questi periodi di difficoltà le più vulnerabili sembrano essere proprio le persone in età lavorativa e questo viene confermato anche dalle richieste di aiuto che riceviamo ».
Il 10 settembre si celebra la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio e proprio in questa ricorrenza si ricorda che il suicidio è possibile prevenirlo. Solo al Sant’Andrea di Roma si ricevono più di 1000 telefonate l’anno con richiesta d’aiuto e questo è un grande passo per salvare numerose vite. Le persone sopravvissute ad un suicidio non sempre vengono capite ed aiutate, anzi la maggior parte delle volte sono lentamente emarginate e con loro le famiglie.
Per questo motivo quest’anno il tema per la Giornata mondiale per la prevenzione al suicidio sarà lo stigma, come marchio negativo associato a coloro che hanno tentato il suicidio o alle persone che hanno perso un caro per suicidio. Ogni anno nel mondo si tolgono la vita un milione di persone, due al minuto, ed il suicidio può essere considerato la seconda causa di morte nei paesi industrializzati. Dei dati allarmanti che però erano già stati previsti dal sociologo Emile Durkheim che studiò la complessa relazione tra andamento economico e tasso dei suicidi.
Giulia Orsi
Foto:senigallianotizie.it