
Crisi dell’eurozona. Barroso: “l’accordo Ue non è abbastanza”
Aggiunto da Chantal Cresta il 13/12/2011.
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Tags: borse, Economia, Esteri, euro, FlashNews, francia declassata, il no di gran bretagna, il trattato non è abbastanza, Josè Barroso, mercati altalenanti, misure per la crescita, olli rehn, ue frantumata
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Bruxelles – L’accordo intavolato al summit europeo dello scorso 9 dicembre ‹‹non è abbastanza››. Il problema dell’Eurozona ‹‹non è solo di conti pubblici ma anche finanziario, quindi serve rilanciare crescita e occupazione››. Così ha parlato il presidente della Commissione Ue, José Barroso, alla plenaria di Strasburgo.
Concetti forti, ripresi anche dal Commissario agli affari economici Olli Rehn che non ha risparmiato reprimende all’Inghilterra colpevole di non aver aderito alla modifica dei Trattati Ue: ‹‹Se la mossa della Gran Bretagna voleva evitare che la City e i suoi servizi finanziari non venissero regolati, questo non succederà, perché abbiamo imparato la lezione dalla crisi e la applicheremo anche al settore finanziario››. Inoltre, ha spiegato Rehn, la Gran Bretagna con il suo “no” non è riuscita nemmeno ad evitare la maggiore sorveglianza sui bilanci, perché Londra è già dentro il six pack, ovvero le norme di rigore che domani entreranno in vigore e che dovrebbero garantire la sorveglianza sui conti con sanzioni automatiche per chi sfora i vincoli.
Poi, Olli Rehn ha ribattuto più conciliante nei confronti del grande auto escluso, il cui rifiuto ad aderire al Trattato dei 26 ha, di fatto, spezzato la Ue: ‹‹Il governo britannico ha sostenuto e votato il six pack che già contiene regole per una sorveglianza rafforzata, e quindi anche deficit e debito della Gran Bretagna subiranno gli stessi monitoraggi di tutti gli altri, anche se le alcune regole del six pack si applicano solo ai Paesi dell’Eurozona››. ‹‹Vogliamo che la Gran Bretagna sia al centro dell’Europa, non al lato››. ‹‹Dispiace profondamente – ha continuato Rehn – la decisione della Gran Bretagna di non aderire alla nuova unione di bilancio, non solo per il bene dell’Europa ma anche per quello dei britannici e del loro avvenire››.
La strada dell’euro - L’Eurozona dovrà percorre ‹‹una lunga strada per ripristinare la fiducia››, una strada che sarà ‹‹più lunga di quanto ci si potesse aspettare››. Ha commentato il presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, alla plenaria di Strasburgo, sostenendo che ‹‹servirà tempo per correggere gli errori fatti a Maastricht››.
La Francia - L’eventuale perdita del rating tripla A della Francia sarebbe ‹‹una difficoltà in più, ma non una cosa insormontabile››. Ecco quanto ha dichiarato il presidente francese Nicolas Sarkozy, durante un’intervista al quotidiano Le Monde, difronte all’eventualità (ormai prossima pare) del declassamento nazionale annunciato dall’agenzia di rating Moody’s. ‹‹E’ un’altra Europa quella che sta per nascere: quella dell’Eurozona, dove le parole d’ordine saranno convergenza delle economie, delle regole di bilancio, della fiscalità››.
Sembrano preoccupati i burocrati europei malgrado l’iniziale entusiasmo con cui era stata salutata la modifica dei trattati internazionali nel Vecchio Continente. Modifiche non determinanti, tuttavia, a cambiare le sorti dell’eurozona in modo significativo a causa del mancato intervento sulla Bce che non si è resa prestatore finale di ultima istanza per il “no” della Germania. Inoltre, le modifiche riguardano esclusivamente provvedimenti fiscali, poco incisivi sulla crescita internazionale. E il tutto si ripercuote sui mercati.
In prima battuta di giornata lo spread Btp-bund in forte rialzo sul mercato finanziario anche se Piazza Affari apre in positivo. Il differenziale tra i due titoli si attesta a 471, con un premio di rendimento fissato al 6,74%. Peggio di ieri quando lo spread aveva chiuso la giornata attestandosi a 454.
Il Ftse Mib segna un rialzo dello 0,29% a 14.945 punti, mentre un lieve rialzo si registra anche per la Borsa di Francoforte. L’indice Dax sale dello 0,28% a 5.801 punti.
Segnali, tuttavia, poco incoraggianti che indicano ancora andamenti altalenanti ed incerti dei mercati non diversamente dai giorni precedenti all’ultimo vertice Ue.
Chantal Cresta
Foto || ansa.it