
Costa Concordia: intercettazione ambientale aggrava posizione di Schettino
Grosseto – Sono riprese nuovamente questa mattina le ricerche dei dispersi del naufragio della Costa Concordia, avvenuto la sera dello scorso 13 gennaio. Ricerche che si erano dovute interrompere a causa del mare mosso e del vento forte. Si ricorre ancora alle cariche esplosive per facilitare, per quanto possibile, il lavoro dei sommozzatori. Intanto risale a ieri il ritrovamento di una nuova vittima. Si aggrava così il triste bilancio della tragedia: per ora si contano 16 morti, sei dei quali non ancora identificati, e 22 dispersi.
In mattina, si è svolto un incontro tra il procuratore Verusio e il procuratore generale della Toscana Beniamino Deidda, al fine di verificare lo stato attuale dell’inchiesta. Il procuratore generale Deidda nei giorni scorsi ha anche espresso forti critiche nei confronti del sistema di sicurezza adottato dalla compagnia Costa Crociere. È stata fissato invece per il prossimo 3 marzo lo svolgimento dell’incidente probatorio, dinanzi al giudice per le indagini preliminari di Grosseto, volto a verificare e comprendere quali siano i contenuti della scatola nera della nave Concordia. L’udienza si svolgerà al Teatro Moderno di Grosseto, alla presenza di tutte le parti offese, compagnia compresa.
Attualmente restano due gli indagati nell’inchiesta sul tragico naufragio, il comandante della nave, Francesco Schettino e il suo vice Ciro Ambrosio. E proprio la posizione di Schettino si aggrava ulteriormente in queste ore. Nel corso di un’intercettazione ambientale risalente al 14 gennaio, quindi nelle ore immediatamente successive alla tragedia, durante una telefonata con un amico, Schettino ammette di aver abbandonato la nave non appena la stessa ha iniziato a inclinarsi.
Mentre la pratica del cd. inchino va a configurarsi come un atto voluto proprio dalla Costa Crociere.
Il 10 febbraio è prevista l’udienza del Tribunale del Riesame sul ricorso presentato dalla Procura di Grosseto, contro l’ordinanza che ha scarcerato il comandante e ne ha disposto i domiciliari.
Angela Piras