
Corteo Roma senza incidenti, gli studenti: “Semo venuti già menati”

"Semo venuti già menati", l'ironico striscione degli studenti nella manifestazione di oggi a Roma (newnotizie.it)
Roma - E’ terminato con l’arrivo sotto il Colosseo, il corteo degli studenti che da questa mattina alle 10,30 sta percorrendo le vie della capitale per protestare contro i tagli alla scuola e le politiche di austerity varate dal governo. In migliaia, 20.000 secondo le stime degli organizzatori, hanno preso parte alla manifestazione, partita da piazzale Ostiense per giungere appunto al Colosseo, attraversando la città e passando anche via Arenula, dove si trova il ministero di Grazia e Giustizia.
Off limits era il centro della Capitale, ma la manifestazione si è conclusa senza che accadesse alcun incidente. Per scongiurare problemi con le forze dell’ordine, erano previsti la denuncia e l’arresto differito per chi avesse indossato un casco nel corso dei cortei. Da parte dei manifestanti, slogan poco bellicosi e molto ironici. “Semo venuti già menati”: questo il cartello che portavano alcuni studenti nel corso del corteo, in evidente riferimento agli scontri del 14 novembre sul Lungotevere.
Prese di posizione nette, anche per quanto riguarda la situazione internazionale. “Lo stato di Israele va distrutto”, hanno urlato alcuni manifestanti alla testa del corteo diretto al Colosseo. Durante il passaggio dalla sede del ministero di Giustizia di via Arenula, si è verificato invece un fitto lancio di bottiglie e petardi. Il ministero era protetto da blindati e da uno spesso cordone delle forze dell’ordine. Durante il passaggio al megafono gli studenti hanno scandito i nomi delle vittime della polizia: Carlo Giuliani e Gabriele Sandri.
Un gruppo di giovani prosegue ora per piazza Vittorio all’Esquilino, dove è stato organizzato un presidio antifascista. La scelta di terminare la manifestazione all’Anfiteatro Flavio – hanno spiegato i giovani – era legata al fatto che il luogo doveva essere inizialmente un punto di ritrovo della manifestazione di Casa Pound, che invece è stata poi spostata a Roma nord.
Davide Lopez