Confessioni di una ballerina: anoressica una su cinque

Mariafrancesca Garritano

MILANO – il caso di Mariafrancesca Garritano, ex solista de la Scala licenziatadieci giorni fa per aver leso l’immagine del Teatro, punta i riflettori su un problema assai diffuso tra le ragazze: l’anoressia.
La ballerina 33enne, in arte Marygarret, aveva sollevato il problema prima nel libro La verità, vi prego, sulla danza scritto nel 2010 (Edizioni Italia Press), successivamente in un’intervista al quotidiano inglese “Observer”.
“Sette ballerine su 10″ aveva rivelato la Garritano “non hanno più le mestruazioni per via delle diete punitive alle quali si sottopongono, non riescono poi ad avere figli. Andavo avanti con una mela e uno yogurt al giorno, affidandomi all’adrenalina per arrivare alla fine delle prove”. Confida che una ballerina su cinque soffre di anoressia.
E così arriva la lettera di licenziamento del Teatro, che ha visto lesa la sua stessa immagine e quella del corpo di ballo, ritenendo venir meno anche il rapporto di fiducia tra dipendente e datore di lavoro.
Per il momento, la Scala non intende adire le vie legali, ma difende il proprio operato. Si è esposto Omar De Bartolomeo, ortopedico specializzato in traumatologia che lavora alla Scala dal 1999: denuncia solo due casi di anoressia fino ad oggi; i casi di amenorrea, continua, vengono immediatamente segnalati alla Mangiagalli. Quasi una decina, attualmente, le ballerine in maternità.
Anche il menu del self service interno alla scuola pare essere completo, composto da un primo, un secondo, frutta e un dolce. Diverso il backstage dipinto da Marygarret: “caffè, due fette biscottate per colazione, per pranzo uno yogurt magro e una mela o una banana per cena”, fiera di riuscire a sostenere una tale dieta.
Perché la competizione per le ballerine non è solo atletica; non è migliore solo chi danza meglio, ma anche chi mangia meno. Perché è più leggiadro. Più etereo.
Eppure viene difficile credere che la Garritano non amasse più il suo posto, ottenuto con fatica e ostinazione. Calabrese e orfana di madre a 11 anni, era giunta a Milano 16enne per inseguire il suo sogno; aveva studiato danza classica da bambina e nel 1994 aveva vinto il premio “Scarpette d’Oro” di Montecarlo. A Milano era entrata subito nella scuola del Teatro e poi nel corpo di ballo.

L'immagine allo specchio per un'anoressica

Dalle dichiarazioni rilasciate in seguito, sembra proprio che Marygarret non volesse puntare il dito contro il suo Teatro, per lei una sorta di casa, ma contro l’ambiente in generale, per risvegliare le coscienze ed evidenziare un problema letale e reale: “Ho sempre parlato di un fenomeno diffuso nella danza in generale […]. Io penso che il problema dei disturbi alimentari sia da tenere in considerazione perché ha mille sfaccettature, bisogna informare e prendere coscienza di questo in tutti gli ambiti dove può essere un fenomeno diffuso. Proprio perché è una delle principali cause di morte tra le adolescenti dai 12 ai 25 anni, dopo gli incidenti stradali”.
Anni difficili quelli dell’adolescenza, anche per chi non fa la ballerina. La tv, i manifesti pubblicitari, gli slogan e la moda impongono modelli androgini e quasi asessuati. Di certo quindi, chi ha la maestria di rimanere in equilibrio sulle punte, è costretto a sostenere delle pressioni amplificate. Indotte o no, ma indiscutibilmente presenti.
Perché comunque, si sa, alla Scala entrano solo le migliori. E il fisico asciutto, e anche questo è risaputo, è sempre stato un requisito fondamentale. A qualsiasi costo, purchè il sogno si avveri.

Benedetta Rutigliano

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3 Risponde a Confessioni di una ballerina: anoressica una su cinque

  1. avatar
    brasor60 12/02/2012 a 18:03

    L’intervista alla ballerina Garritano sul settimanale londinese Observer della presunta anoressia e bulimia di alcune ballerine della Scala, rappresenta la solita abile montatura giornalistica anglo-americana tesa a gettare fango su uno dei teatri più famosi al mondo ossia la Scala di Milano, che gli inglesi e americani ci invidiano e quindi quale migliore occasione di diffamarlo sfruttando le falsità della Garritano. Sembrano le inchieste contro Berlusconi che coinvolgono “l’avvocato” inglese Mills con le sue falsità, o le inchieste bufale del “magistrato” dal cognome così inglese “Woodcock” sulla fantomatica p4…Considerando che i corpi di ballo della Royal Opera House di Londra e l’American Ballet e il New York City ballet sono competitor del corpo di ballo della Scala soprattutto dal punto di vista delle tournè nel mondo (per es. in Asia e Russia preferiscono sicuramente le tournè della Scala a quelle degli angloamericani), e quindi è proprio il caso di dirlo ci sono “in ballo” interessi milionari, è evidente che l’articolo dell’Observer è una menzogna, come confermato dal teatro della Scala e dalle sue ballerine, e in realtà è un articolo di stampo lobbistico teso a diffamare e gettare discredito sul corpo di ballo della Scala per avvantaggiare i corpi di ballo anglo-americani a livello di immagine e tournè mondiali. D’altronde gli inglesi e la loro stampa nazionalista e diffamatoria non sono nuovi a questi colpi bassi da ex colonialisti, l’hanno sempre fatto con la moda italiana diffamando le case di moda italiane che dominano nel mondo mentre le loro e quelle americane arrancano, allo stesso modo lo fanno con i teatri diffamando la Scala, d’altronde è un vizio che hanno, soprattutto con l’Italia , se trovano qualcuno più bravo di loro, lo diffamano, c’è da dire che in questo hanno proprio poco “fair play”. E’ evidente che l’intervista caratterizzata da menzogne, poi riportata su moltissimi giornali anglo-americani e su internet ( http://www.google.co.uk/search?hl=en&gl=uk&tbm=nws&sa=X&ei=X-I3T8WFMYvt-gar6aSFAg&ved=0CCcQBSgA&q=la+scala+anorexic&spell=1#sclient=psy-ab&hl=en&gl=uk&tbm=nws&source=hp&q=la+scala+anorexia&pbx=1&oq=la+scala+anorexia&aq=f&aqi=&aql=&gs_sm=3&gs_upl=13610l13828l0l14078l2l2l0l0l0l0l172l297l0.2l2l0&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.,cf.osb&fp=2ea13b4dbc183b90&biw=1008&bih=563 ) , quindi volutamente diffusa dagli anglo-americani a livello mondiale, ha gravemente danneggiato l’immagine del corpo di Ballo della Scala e quindi la Scala stessa, mettendo a rischio moltissimi posti di lavoro e tutto l’indotto economico delle tournè del teatro, dal momento che i teatri nel mondo a causa di queste falsità potrebbero preferire altri corpi di ballo per le tournè, come per es. quello della Royal Opera House di Londra o l’American Ballet o il New York City ballet . E’ necessario che le istituzioni, in primis il comune di Milano difendano il teatro e il suo corpo di ballo da questi attacchi diffamatori che vogliono destabilizzarlo per favorire la concorrenza straniera.

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  2. avatar
    admin 12/02/2012 a 19:31

    Gentile brasor60, non conosciamo la sua identità e quindi, pur rispettando il suo punto di vista e la sua opinione, come testata ci domandiamo in base a quali fonti e conoscenze lei denunci le dichiarazioni della Garritano etichettandole come “falsità”. A molti non risulta affatto evidente “che l’intervista è caratterizzata da menzogne” e, a dirla tutta, quello della danza è un ambiente – come quello della moda – in cui non si fatica a credere all’esistenza su scala vasta e diffusa del problema anoressia. Qualora sia in grado di dimostrare che le parole della ballerina sono davvero fasulle, saremo felici di valutare le sue fonti

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    Isa 10/05/2016 a 01:49

    Brasor60 sicuramente esagera, ma è altrettanto sbagliato credere che il problema dell’anoressia nel mondo della danza sia così diffuso come la ballerina lascia intendere. Ai tempi dell’università (non molti anni fa) ho convissuto sia con una modella che con una ballerina della Scala. La prima, effettivamente, mangiava poco o nulla e mi chiedo ancora adesso come facesse a restare in piedi; la seconda stava MOLTO ATTENTA alla qualità del cibo, meno alla quantità (stava attenta pure a quella, ma più alla qualità). Ne rimasi sbalordita, perché pensavo pure io che le ballerine mangiassero poco o nulla (è o no un cliche?). Rise e mi rispose chiedendomi come pensavo potesse fare ore ed ore di esercizi fisici al giorno (NON un lavoro alla scrivania, quindi) senza crollare a terra se avesse piluccato come la modella. Per mantenere certe posizioni (ad esempio quando restano statiche o quasi, sollevate dai ballerini), aggiunse che occorre un’ottima muscolatura, che sarebbe la prima a risentirne in caso di denutrizione. Probabilmente l’anoressia esiste nel mondo della danza, ma, se ci pensiamo, è vero: le ballerine usano il proprio corpo e devono saperlo governare alla perfezione sul palcoscenico. Con un’alimentazione, come quella descritta dall’intervistata, per quanto riuscirebbero a farlo?

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