
Con “Il berretto a sonagli”, Pirandello in scena al Quirino di Roma
- Luigi Pirandello
ROMA – Fino al 13 Marzo è in scena al teatro Quirino di Roma Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello. La commedia, che riprende le tematiche delle due novelle La verità (1912) e Certi obblighi (1912), fu scritta dal grande maestro nell’agosto del 1916 in lingua siciliana per l’attore Angelo Musco con il titolo A birritta cu’ i cianciareddi, versione che venne messa in scena dalla compagnia di Musco a Roma , al Teatro Nazionale , il 27 giugno del 1917.
Durante le prove notevoli furono le tensioni tra Musco e “il professore”, nome con cui Musco usava chiamare Pirandello: i due avevano diverse aspettative in quanto secondo Pirandello la commedia doveva concentrarsi sui paradossi del personaggio e dell’esistenza, mentre Musco voleva che fosse messo in risalto l’aspetto comico. Alla fine Musco, avendo il ruolo di capocomico, riuscì a portare in scena una versione ridotta della commedia. Secondo la maggior parte degli studiosi, i tagli operati da Musco alla commedia sarebbero la causa di un fatto abbastanza curioso: la versione italiana, preparata alcuni anni più tardi da Pirandello, corrisponde all’incirca alla versione del capocomico messa in scena successivamente dalla compagnia di quest’ultimo, anche perché nel frattempo Pirandello aveva perso la versione originale in siciliano. A ogni modo, la versione abbreviata non si incentra più su quello che è il personaggio principale della versione in siciliano ovvero Beatrice, bensì sulla figura di Ciampa. Nell’allestimento di cui ci stiamo occupando, il regista Giuseppe Di Pasquale ha scelto la versione italiana.
La trama ovviamente è la medesima in entrambe le versioni e si incentra su un tradimento, celato e scoperto, con conseguenze vivaci ed inaspettate, tipiche del teatro pirandelliano. Beatrice, la protagonista, conscia di essere tradita dal marito, decide di volerlo sorprendere in flagrante con la sua amante, la moglie del suo scrivano Ciampa, per denunciarlo e farlo arrestare. La sua fidata governante e lo stesso Ciampa, cercano in tutti i modi di distoglierla da questa idea: sarebbe infatti uno scandalo terribile e Ciampa che sa, ma cela, la verità, dichiara che nel caso in cui la moglie fosse scoperta lui la ucciderebbe. Beatrice non cambia idea e fa sorprendere e denunciare il marito con la giovane amante, ma il finale avrà una conclusione assolutamente inaspettata, in quanto Ciampa convincerà la donna a dichiararsi pazza e ad essersi inventata tutto per evitare lo scandalo e altre terribili conseguenze. La donna dovrà accettare il compromesso nonostante la verità schiacciante.
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