
Coldiretti, 40 milioni a testa per carne in provetta
Roma – Ogni italiano consuma, secondo le più recenti statistiche, 23 kg di carne in media. Tutti insieme, contribuiscono a un consumo complessivo di 1,38 milioni di tonnellate, decisamente minore rispetto alle 1,7 tonnellate dei vicini francesi. Questo mercato, che è uno dei più importanti a livello alimentare, viene ora messo in discussione dalla carne in provetta, che però ha un “piccolo” svantaggio dalla sua parte: il prezzo.
La Coldiretti, che mira a garantire il consumo e la diffusione dei prodotti naturali, realizzati su scala nazionale, ha infatti pubblicato una interessante statistica sugli effetti economici che si determinerebbero se, per una pura e assurda ipotesi, tutta la carne “naturale” venisse sostituita da quella sintetica.
Il consumo annuo di carne sintetica, al netto degli attuali costi della ricerca scientifica, realizzazione e diffusione, costerebbe 40 milioni di euro, circa 1,74 milioni di euro al kg. Questa somma, moltiplicata per i circa 60 milioni di italiani, produrrebbe l’esorbitante valore di 2.400.000.000.000.000 di euro, ovverosia 2,4 triliardi di euro. Per fare un paragone, il Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti, la maggiore economia mondiale, è “appena” di 15.000 miliardi di dollari, circa 11.308 miliardi di euro (7 volte quello italiano).
I numeri appena proposti, sono, chiaramente, provocatori e mirano a diffondere nei cittadini una maggiore consapevolezza della necessità di tutelare la produzione nazionale, le eccellenze sul piano gastronomico, diffidando da soluzioni di laboratorio che, per quanto mostrino la grande evoluzione della scienza, non potranno mai – allo stato attuale delle cose – sostituire la carne vera e propria, che comunque rimane in cima ai consensi degli italiani, con solo il 27% della popolazione favorevole alla mutazione genetica degli alimenti che ogni giorno vengono portati in tavola.
Il comunicato della Coldiretti conclude con un invito a rispettare i “cicli naturali“: «Come hanno dimostrato le esperienze del passato a partire dalla mucca pazza (Bse), le innovazioni in un settore come quello alimentare, particolarmente esposto ai rischi per la salute, devono percorrere la strada della naturalità e della sicurezza».
Soprattutto, queste cifre ci fanno pensare a un simpatico sketch dei Simpson, che vi proponiamo qui sotto. Come dare torto a Marge, quando rispondendo a Homer che chiede la bistecca, gli dice: «Non possiamo permettercela»?
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Stefano Maria Meconi