
Centrosinistra sardo alla prova delle Primarie. Chi correrà per le Regionali?
Aggiunto da Angela Piras il 28/09/2013.
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Tags: 29 settembre, andrea murgia, Cappellacci, elezioni regionali, francesca barracciu, Gianfranco Ganau, PD, pd sardo, Primarie, roberto deriu, sardegna, Simone Atzeni
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Cagliari – Tra meno di ventiquattro ore in Sardegna si svolgeranno le Primarie del Centrosinistra. Domenica 29 settembre infatti, elettori e semplici simpatizzanti saranno chiamati a esprimere la propria preferenza tra una rosa ben assortita di candidati.
La posta in gioco è piuttosto alta: chi conquisterà più voti alle Primarie sarà il candidato della coalizione per le Regionali, e avrà come diretto avversario Ugo Cappellacci. Il presidente uscente si ripresenterà infatti per un secondo mandato, per volere del Centrodestra sardo. Tra i due concorrenti si inserirà anche la scrittrice Michela Murgia.
Domani quindi in tutta la Sardegna si svolgerà un’agguerrita sfida a cinque, e il risultato non sembra essere così scontato. Ciò che aspetta i candidati è un impegno rilevante, qualunque sia il vincitore, in un’isola in ginocchio ormai da tempo. La crisi economica degli ultimi anni ha moltiplicato le problematiche già presenti nella regione. La mancanza di lavoro e di opportunità soprattutto per le giovani generazioni sta assumendo le caratteristiche di una vera e propria piaga sociale. Alcoa, Vylnis, Keller, Sardinia Green Island per citarne alcune, sono aziende coinvolte negli ultimi anni dalla chiusura e conseguente cassa integrazione per chi vi lavorava.
Questo perché la Sardegna, dopo essere stata appetibile negli anni del boom economico e aver attirato numerosi gruppi industriali, ora si trova di fronte alla situazione opposta: investimenti che mancano, le aziende chiudono e migliaia di lavoratori si ritrovano a dover fronteggiare la disoccupazione, dopo anni passati dentro una fabbrica. È difficile capire i giochi della politica quando non si dispone delle risorse necessarie per garantire un futuro dignitoso ai propri figli. Nei giorni scorsi proprio sotto il palazzo della Regione è andata in scena l’ennesima protesta degli operai Alcoa. Oltre al lavoro, la Sardegna avverte la necessità di precise politiche su scuole e università, con titoli ottenuti tra mille sacrifici e difficilmente spendibili nel territorio e che portano sempre più giovani a fare le valigie per cercare di costruirsi un futuro lontano “da casa”. A questo si aggiunge anche un sistema di trasporti inadeguato.
Queste tematiche che sono state affrontate dai cinque candidati a livello teorico nel corso delle ultime settimane, nei diversi incontri pubblici, prima della giornata cruciale di domani. Gli sfidanti sono molto diversi tra loro e provengono da esperienze politiche e di vita diverse. C’è Gianfranco Ganau, uomo del Partito Democratico, 58 anni di professione cardiologo e dal 2005 primo cittadino di Sassari. Il quarantenne Simone Atzeni in rappresentanza del Partito Socialista Italiano, di cui è coordinatore nella provincia cagliaritana da alcuni anni. Poi ancora Roberto Deriu, altro esponente del Pd e attuale presidente della provincia di Nuoro, l’unica donna Francesca Barracciu, eletta al Parlamento europeo nelle file del Pd, ex sindaco di Sorgono è oggi il vicesegretario regionale del Pd sardo, e da tanti considerata come probabile vincitrice. Grandi aspettative sono riposte anche su Andrea Murgia, considerato l’outsider tra i cinque, dal 2004 lavora alla Commissione Europea e si è autosospeso dal Pd a seguito della sonora bocciatura che i suoi stessi colleghi di partito riservarono a Prodi in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica. Nei giorni scorsi non sono mancate tensioni e scontri a distanza.
In queste ore tutti stanno tirando le somme, in vista del rigoroso silenzio da osservare domani nel corso della giornata delle Primarie. Nel caso in cui nessuno degli sfidanti raggiunga il 40 % delle preferenze, allora domenica 6 ottobre si svolgerà un turno di ballottaggio. In tutta l’isola sono stati allestiti 383 seggi, in cui saranno impegnati circa tremila volontari. Si potrà votare dalle 8 fino alle 20, ammesso il voto anche dei cittadini europei o extracomunitari regolarmente residenti in Sardegna, e di chi ha compiuto il sedicesimo anno d’età, giovani che entro domani avranno compiuto i 16 anni. La sfida finale è quindi alle porte per il Centrosinistra sardo, mentre in queste ore il governo Letta sta fronteggiando una profonda crisi.
Angela Piras
@AngePiras