
Censis. L’Italia ha paura della povertà: solo denaro contante e niente spese

Solo Il 30% degli italiani ha fiducia nel sistema di welfare nazionale. In Francia ci si colloca al 74% (Tgcom24.it)
Roma – Se non è un’ossessione nazionale poco ci manca. Secondo il Censis, il valore dei depositi bancari e del denaro contante è aumentato di 234 miliardi negli ultimi 7 anni. Il totale è incredibile: dai 975 miliardi di euro nel 2007 ai 1.209 miliardi nel 2014, con un incremento del 9,2% in termini reali.
A sorprendere davvero però sono le ragioni di tanto accumulare: un italiano su tre teme di diventare povero e dunque risparmia tutto il denaro che riesce a mettere ancora da parte. Lo scenario è desolante.
LA PAURA DELLA POVERTA’ – La liquidità costituisce il 30% del portafoglio delle famiglie. Solo nel 2013 era del 25%, 5% in più in 12 mesi. A guidare la scelta – spiega ancora il Censis – sono incertezza, paura, cautela ad allontanarsi dal denaro liquido e preoccupazione per qualsiasi spesa non prevista.
L’aumento è esponenziale anche per soldi incamerati in assicurazioni e fondi pensione: +125 miliardi di euro (+7,2%): polizze vita i cui premi sono aumentati da 63,4 miliardi nel 2007 a 86,8 miliardi nel 2013 (+21,3%).
La tendenza al risparmio delle famiglie italiane, zoccolo duro delle abitudini nazionali da sempre, pare essere diventata una mania dal secondo trimestre 2012: da 20,1 miliardi a 26 miliardi di euro nel primo trimestre 2014. Un rialzo del 26,7% in termini reali.
SALUTE, LAVORO&CO. – Dunque la propensione al risparmio è salita da un 7,8% ad un 10% in più. Un trend in crescita non frenato neppure dalla bassa inflazione e dalla caduta del potere di acquisto.
Il quadro che emerge dai dati è il seguente: il 33% degli italiani teme la povertà o teme di non poter più garantire a sé e alla famiglia lo standard di vita abituale. Solo il 30% ha fiducia nel sistema di welfare nazionale. La Spagna, per dire, si assesta al 58%, il Regno Unito al 61%, la Germania al 73% e la Francia al 74%.
Di conseguenza, gli italiani hanno paura del futuro anche in ragione dell’assenza di garanzie di crescita ed occupazione: il 44% risparmia per proteggersi da eventuali rischi inerenti alla salute o alla perdita del lavoro; il 36% per sentirsi al sicuro; il 28% per una serena vecchiaia.
Chantal Cresta
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