Catania. Religioso in fuga d’amore dopo aver derubato l’ente per i poveri
Fratel Vincenzo Duca, rettore dell’ente di accoglienza Casa Sollievo di San Camillo
Catania – 27.900 euro. A tanto ammonta il bottino sottratto dalle casse della Casa Sollievo di San Camillo, ente di beneficenza di Acireale, per l’accoglienza di poveri ed immigrati.
RELIGIOSO IN FUGA – Secondo Tgcom24.it, l’autore del furto sarebbe Vincenzo Duca, 44 anni, rettore dell’ente e religioso facente parte dell’Ordine dei Camilliani, il quale avrebbe intascato i soldi e sarebbe fuggito con una delle volontarie della stessa struttura, membro di una delle famiglie più note della zona.
Stando alle ricostruzioni intorno al caso, Duca era il solo responsabile dell’amministrazione e della gestione dell’ente di assistenza nonché capo dell’Istituto Giovanni XXIII di Riposto per tutta la provincia siciliana e napoletana. Una mole cospicua di denari passavano per le mani del religioso il quale avrebbe attinto ad essi – dicono gli inquirenti – come sorta di ‘liquidazione’ prima di darsi alla macchia con la donna.
IMBARAZZO – Secondo le agenzie, inoltre, l’idea iniziale dell’Ordine era di non denunciare alle autorità la fuga d’amore del rettore, mantenendo così un profilo basso sulla vicenda scandalosa per la congregazione, se non fosse stato per l’ammontare del furto: quasi 30 mila euro che non potevano sparire dai bilanci e a causa dei quali la denuncia alle autorità si è resa necessaria.
Rimane lo sconcerto dell’Ordine e del Vescovo della Diocesi di Acireale, Monsignore Antonio Raspanti il quale si dice «amareggiato». «Posso comprendere le fragilità umane, ma sono amareggiato per questo gesto un po’ nascosto, di questo appropriarsi. Non è proprio per niente bello».
Ora Duca è stato denunciato alla Procura di Catania per «condotta appropriativa».
Chantal Cresta
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