Caso Fortuna Loffredo: Parco Verde controllato da una rete di pedofili

Fortuna Loffredo (fonte: urbanpost.it)

Fortuna Loffredo (fonte: urbanpost.it)

Napoli – È uno scenario raccapricciante quello che si sta delineando in queste ore attorno all’assassinio della piccola Fortuna Loffredo: sembra, infatti, che il Parco Verde di Caivano, vicino Napoli, sia un vero e proprio “paradiso per orchi”, abitato e controllato da una fitta rete di pedofili.

L’ASSASSINIO DI FORTUNA LOFFREDO - Tale ipotesi è stata formulata a seguito delle indagini sulla morte di Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni violentata e scaraventata giù dal balcone, proprio presso il Parco Verde di Caivano; le indagini, ancora in corso, hanno portato all’arresto di un uomo di 38 anni, residente nello stesso palazzo della ragazzina, già accusato di violenza sessuale nei confronti di una dodicenne, ma, l’analisi approfondita della vicenda sembra portare ad una rete di pedofili diretta a proteggersi l’un l’altro.

L’ARRESTO DI UN 38ENNE - L’uomo arrestato era stato il primo a prestare soccorso alla bambina, presso Parco Verde di Caivano e, dopo approfondite analisi dell’accaduto, la Procura di Napoli Nord aveva deciso di tenerlo sotto osservazione proprio perché “primo arrivato” dopo la misteriosa caduta della bambina.
Le indagini e le intercettazioni, in seguito, avevano fatto emergere circostante raccapriccianti, riguardanti una violenza sessuale ai danni di una bambina di 12 anni, facendo così scattare l’arresto nei confronti dell’uomo che, come affermato dai pm Greco, Bisceglia e Maone,«non appare presentare alcun profilo di connessione o collegamento, se non di mera occasionalità, con la vicenda della morte della piccola Fortuna», ma è comunque accusato di aver abusato di una minore.

Parco Verde di Caivano (fonte: retenews24.it)

Parco Verde di Caivano (fonte: retenews24.it)

LO SCENARIO RACCAPRICCIANTE - Tale fatto e tale coincidenza, però, ha insospettito l’avvocato Pisani, rappresentante del papà di Fortuna Loffredo che ha richiesto «alla luce delle coincidenze, di approfondire tutti i profili già tracciati e anche la comparazione del dna con tutte le tracce emerse dopo la morte della bambina». In questa atroce vicenda del Parco Verde di Caivano sembra essere coinvolta anche la morte del piccolo Antonio Giglio, morto, ufficialmente, per motivi accidentali: si ipotizza, infatti, che il piccolo, amico di giochi della stessa Fortuna, potesse aver visto o sentito qualcosa di importante.
Tutti questi tasselli, le intercettazioni riguardanti gli abusi e le morti misteriose dei due piccoli bambini hanno così fatto ipotizzare lo scenario orrendo di un vero e proprio “paradiso per pedofili”, in grado di commettere atti abominevoli e in grado di depistare le indagini degli inquirenti; sembra, inoltre, che tale “rete” stia cercando di proteggere l’assassino della piccola Fortuna. L’orrenda vicenda del Parco Verde di Caivano, proprio grazie ai continui elementi utili che stanno emergendo dalle indagini, prosegue con l’intenzione, da parte degli inquirenti, di far finalmente chiarezza sulle violenze subite dai bambini.

Alessia Telesca

foto: urbanpost.it; retenews24.it

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