
Brunetta, il solito esagerato, ira sul caso Bindi: ‘Dimissioni o guerriglia’
Durante il meeting con il governo nel tentativo di sbloccare la situazione del decreto P.A., Renato Brunetta è tornato a parlare della questione Rosy Bindi.
Al capogruppo del Pdl non è andata giù la scelta di Bindi come presidente dell’Antimafia, e lo ha espresso in maniera decisa, persino esagerata.
Queste le sue parole: «O Rosy Bindi lascerà la presidenza dell’antimafia o sarà guerriglia su tutto». Insomma, Brunetta non ci è andato leggero ma del resto non è una novità, considerando altre sue uscite simili in passato. Ha parlato di guerriglia e ha parlato anche di strappi.
Rivolto ai giornalisti presenti al termine dell’incontro col governo, ha dichiarato: «Gli strappi hanno un costo». Lui e tutto il Pdl, dunque, uniti nel chiedere le dimissioni e nello scatenare l’eventuale reazione nel caso non arrivassero.
Ma Rosy Bindi, secondo Brunetta, un merito ce l’ha: «In Antimafia è successo uno strappo intollerabile, gli strappi hanno dei costi. Chi ha fatto lo strappo rifletta e su questo il Pdl è unito come un sol uomo. La Bindi però, è riuscita a fare il miracolo, ha riunito tutto il Pdl».
Aggiungendo poi: «In una logica di coalizione le decisioni vanno condivise, tanto più se si tratta di una bicamerale».
Gian Piero Bruno
@GianFou
Foto: termometropolitico.it