Brasile 2014, è l’ora dell’Argentina: occhio, non è Messi-dipendente

Hanno l'attacco più forte di tutti e meno pressioni addosso del solito. E' l'anno giusto per l'Argentina, anche con un Messi a mezzo servizio?

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Leo Messi (Facebook AFA – Selección Argentina)

Dopo Brasile, Spagna, Olanda e Italia, oggi esordisce un’altra squadra sicura protagonista di Brasile 2014: la seleccion argentina. Della squadra di Alejandro Sabella si è parlato poco fino adesso. Perché il mondiale si gioca in Brasile, per cui tutti si aspettano che siano i verdeoro a conquistarlo. E questo potrebbe essere un punto a favore per i giocatori biancocelesti i quali potranno esprimersi al meglio senza eccessive aspettative addosso.

CHE SQUILIBRIO - Il punto forte della squadra dell’Argentina è sicuramente il reparto offensivo: Angel Di Maria, Gonzalo Higuain, Lionel Messi, Rodrigo Palacio, Sergio Aguero ed Ezequiel Lavezzi. Non c’è bisogno di fare ulteriori commenti. Probabilmente, è l’attacco più forte di tutto il mondiale nonostante l’esclusione eccellente di Carlitos Tevez. I problemi arrivano guardando più indietro. Il centrocampo con gli esperti Mascherano e Gago potrebbe reggere, ma la vera incognita è la difesa. Riusciranno Rojo, Demichelis, Fernandez e Zabaleta a formare un muro abbastanza solido? E il portiere, cioè il sampdoriano Romero, sarà all’altezza? Queste sono le domande che tengono in pensiero i connazionali di Papa Bergoglio. Il quale, non c’è dubbio, tiferà per la sua squadra. Ecco, forse grazie ad un aiuto divino anche il reparto arretrato argentino potrebbe disputare un buon mondiale.

IL FATO AMICO – La sorte sembra sorridere a Higuain e compagni. Il girone F è più che abbordabile. Oggi a Rio de Janeiro giocheranno contro la Bosnia del ct Safet Susic. Per loro è già un miracolo essere lì. È la prima volta nella loro breve storia (iniziata ufficialmente nel 1996) che i bosniaci si qualificano per la fase finale di un mondiale. Hanno due giocatori di grandissima qualità: il giallorosso Miralem Pjanic (a proposito, occhio alle eventuali punizioni dal limite. Il romanista ha dimostrato di essere micidiale sui calci da fermo) e l’attaccante fresco campione d’Inghilterra Edin Dzeko. Troppo poco, almeno in teoria, per mettere in difficoltà una corazzata come l’Argentina. Sabato 21 giugno a Belo Horizonte alle 18 ore italiana Aguero and company sfideranno l‘Iran. Nazionale che, probabilmente, connsidererà un seccesso anche solo non prendere gol nella prima mezz’ora. Mercoledì 25 giugno a Porto Alegre sarà la volta della Nigeria. Per carità, la vittoria di ieri del Costa Rica sull’Uruguay ha dimostrato a tutti che in questo mondiale le sorprese sono dietro l’angolo. Ma pensare a un’Argentina non prima in questo girone, è veramente difficile.

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Gonzalo Higuain (FacebookAFA – Seleccion Argentina)

UN CAMMINO AGEVOLATO? - Non solo. Una volta concluso il girone, un’altra serie di coincidenze potrebbero aiutare l’Argentina. Se, come è molto probabile, si qualificherà come prima, poi la seleccion si giocherà gli ottavi contro la seconda del girone E, cioè una fra Francia, Svizzera, Ecuador e Honduras. Ipotizzando che la squadra di Didier Deschamps arrivi prima, anche qui l’avversario non sarebbe proprio proibitivo. Perfino i quarti potrebbero essere accessibili. Se i pronostici verranno rispettati – non proprio una condizione da niente – l’Argentina potrebbe giocare sabato 5 luglio contro una fra Belgio, Russia, Ghana e Portogallo. Considerando che Cristiano Ronaldo non è al meglio, probabilmente l’avversario peggiore sarebbe il Belgio di Courtois, Hazard, Mertens e Lukaku.

Sicuramente una sfida da vedere, ma considerando che si sta parlando di un quarto si finale di un mondiale, all’Argentina potrebbe andare decisamente peggio. Basti ricordare che nel 2006 e nel 2010 incontrò la Germania, avversario di ben altra forza. Con la giusta mentalità e con una buona tattica studiata dall’allenatore, il Belgio non può essere considerato un avversario eccessivamente temibile. Sembra quasi che l’Argentina si trovi nella stessa condizione dell’Italia nel 2006, quando la squadra allenata da Lippi incontrò agli ottavi l’Australia e ai quarti l’Ucraina. Andrà a finire nello stesso modo?

MESSI O NON MESSI – Inutile far finta di niente: tutti sanno che questo deve essere il mondiale di Messi. Proprio per questo le sue condizioni incuriosiscono tutti. La stella di Rosario, infatti, sembra non aver risolto il problema che lo tortura da alcuni mesi: il vomito pre-partita. Quanto verranno condizionate le sue prestazioni? Nessuno può ancora dirlo. Ma la cosa incredibile è che forse questa Argentina in avanti è così forte da poter fare a meno anche di Messi. Se Di Maria è lo stesso della finale di Champions League, vederlo giocare insieme ad Aguero e Higuain sarebbe semplicemente uno spettacolo. Così come se il sostituto dovesse essere l’ex napoletano Lavezzi. Sarebbe davvero incredibile se l’Argentina riuscisse ad arrivare fino in fondo proprio l’anno del mondiale in Brasile e delle codizioni precarie di Messi. Così incredibile, da poter essere vero.

Giacomo Cangi
@GiacomoCangi

 

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