Booksboarding. Libri all’imbarco

Francia, Zazie nel metrò, Queneau Raymond; Oubrerie Clément, Rizzoli Lizzard 2011

 Questo libro non è certo una nuova uscita, la prima pubblicazione risale anzi al 1959. Lo si segnala qui però per questa nuova edizione che vede il coraggioso intervento del giovane fumettista Clément Oubrerie, cimentatosi nell’ardua impresa di tradurre in immagini una storia che più colorata, movimentata e assolutamente incoerente non si potrebbe. Opera tra realtà e sogno, che trasfigura la quotidianità in una giostra da cui diventa impossibile scendere; è qui che si muove  Zazie – ragazzina impertinente, irrequieta e certo non perbene – in visita a Parigi dallo zio. Un solo e unico chiodo fisso, quello di viaggiare finalmente in metrò. Uno sciopero glielo impedisce, ma la città le offre in cambio un’incredibile galleria di personaggi, che in parte ricalcano figure che non si potrebbero immaginare da nessun’altra parte se non nella Parigi di quegli anni e dall’altro lato rendono anche i nostri contemporanei – quelli giù per la strada, anche ora – prototipi di vizi, debolezze e illogicità. Tra i più indimenticabili sicuramente lo zio Gabriel, omone di due metri e “ballerina” in un night club, un romantico tassista piuttosto scarso come cicerone, una vedova più che consolabile e un pappagallo a cui non manca mai una parola volgare per chiunque

«Parigi è solo un sogno, Gabriel è solo un’ombra, Zazie il sogno di un’ombra (o di un incubo) e tutta questa storia il sogno di un sogno, l’ombra di un’ombra, poco più di un delirio scritto a macchina da un romanziere idiota.» (Raymond Queneau, a proposito del suo libro)

Tutt’altro, caro Queneau.

           

Per scoprire un surrealismo leggero, “mobilissimo”, che si fa leggere di un fiato e soprattutto diverte, tanto.

Si consiglia anche la visione dell’omonimo film di Louis Malle, anno 1960.

Germania, Un’ estate lunga sette giorni, Herrndorf Wolfgang, Rizzoli, 2012                                                                        

Quando Tschick arriva nella classe di Maik, non sembra certo uno con cui fare amicizia e nemmeno uno tanto raccomandabile da frequentare. Ma quando i genitori si comportano come a volte i genitori fanno, persi nei loro problemi e correndo dietro ai loro piccoli e grandi egoismi, e la vita non va come dovrebbe, tutto può prendere una piega assolutamente inaspettata. È così che Maik si ritrova su un’auto rubata proprio accanto a uno che non aveva nessuna intenzione di conoscere. E scoprire che qualche volta bastano solo sette giorni per fare un’estate, per dare una possibilità a qualcuno, cambiare idea, rivedere le proprie impressioni iniziali, divertirsi e non dimenticare più mai più quella manciata di giornate. L’importante, spesso, è solo partire. Il resto poi viene da sé.

Per chi almeno una volta ha nascosto qualcosa ai genitori. E ha pure pensato che se lo meritassero.              

Romania, Compagne di viaggio. Racconti di donne ai tempi del comunismo, Gheo R.P.; Lungu D., traduzione di Barindi M.; Bernacchia A. N.; Lombardo M. L., Sandro Teti Editore, 2011

Signore e signori,  benvenuti nella Romania di Ceausescu. Tremenda per tutti, devastante se sei donna. Aborti clandestini, diritti negati, emancipazione rimasta solo sulla carta, un patriarcato ancestrale fatto di violenza e nessuna possibilità di scelta. Una libertà cancellata nella realtà, ma anche nel linguaggio, potendo anche nei  pensieri, per garantire quell’uniformità anonima, grigia, già morta, di cui ogni dittatura ha bisogno per esercitare quel consenso che volontariamente non le sarebbe mai concesso. Come in tutte le situazioni imposte, per qualcuno la mancanza d’aria si fa sentire troppo forte; lì inizia la resistenza. Marzo, mese della Festa della donna – i soliti discorsi, i soliti gruppi femminili un po’ patetici, le solite mimose che dopo qualche ora ti appestano casa – sembra il momento giusto per proporre uno sguardo sulla resistenza dell’altra metà del cielo, quella che racconta in questo libro – attraverso diciassette scrittrici – la vita quotidiana al tempo del regime, svelando ogni piega della condizione femminile. Disomogeneo nello stile e nella forma così come nei contenuti – ora tragici ora colti in un frammento rubato di spensieratezza – “Compagne di viaggio” racconta “la condizione delle donne fino alla caduta del regime, nel 1989, anno di grandi promesse, in parte tradite.”

Signore e signore , anche se in ritardo, buon 8 marzo.

Perché ci sono donne che lì non hanno farfalline tatuate. Ma due attribuiti così.

Marina Cabiati 

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews