Blitz vegano al ristorante di Carlo Cracco, tra piccioni e granchi

Nella serata di ieri un gruppo di quindici persone avrebbe fatto irruzione al ristorante di Carlo Cracchi, contestando la sua scelta di cucinare carne

carlo cracco

Ieri sera il ristorante di Carlo Cracco è stato preso di mira da un gruppo di quindici persone, che hanno contestato la scelta del titolare di cucinare carne (foto: mondoreality.com)

Un gruppo di circa quindici persone si è presentato verso le 21.30 di ieri sera al ristorante di proprietà di Carlo Cracco a via Victor Hugo, nel centro di Milano. Secondo quanto riportato dall’agenzia Adnkronos, gli avventori avrebbero chiesto un tavolo per cena, per poi restare sulla porta e scagliarsi verbalmente contro il proprietario. «Questo è un ristorante di merda e Carlo Cracco è un assassino perchè cucina gli animali!», avrebbero gridato, per poi lasciare rapidamente il ristorante. In tutto, il blitz sarebbe durato circa un quarto d’ora, senza che gli altri clienti del ristorante si accorgessero di nulla.

IL PICCIONE E LA DENUNCIA – Più che un’azione contro la cucina carnivora, che in caso, e ragionando per logica, avrebbe preso di mira Carlo Cracco più che altro per la sua fama, è possibile collegare quanto avvenuto ieri sera con la denuncia presentata dall’ dall’Associazione Italiana Difesa Animali & Ambiente – Aidaa – nei confronti del popolare chef, “colpevole”, di aver cucinato un piccione durante la puntata di Masterchef del 14 gennaio scorso. In particolare, secondo l’associazione, Carlo Cracco avrebbe violato la legge in materia di tutela della fauna selvatica, e di aver istigato a delinquere, poichè, con  la ricetta presentata in tv, avrebbe spinto centinaia di migliaia di telespettatori a cucinare un animale selvatico protetto dalla legge.

PICCIONI  E GRANCHI - In realtà sembrerebbe che la direttiva europea e la legge citate dall’Aidaa prevedano l’autorizzazione ad allevare fauna selvatica per vari scopi, compreso quello alimentare. Inoltre, le regioni autorizzano, attraverso apposite regolamentazioni, l’allevamento di fauna selvatica a scopo alimentare, di ripopolamento, ornamentale ed amatoriale. È logico inoltre presumere che il piccione cucinato da Cracco sia un piccione d’allevamento, di quelli, per fare ulteriore chiarezza, acquistabili in qualsiasi supermercato o macelleria. Pertanto, non sembrerebbe riscontrabile nessuna violazione della legge in materia.

Carlo Perigli

 

 

 

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