Birmania, il possibile rilascio di San Suu Kyi

Aung San Suu Kyi

Hanoi – Il ministro degli Esteri birmano Nyan Win, durante una cena dell’Associazione delle Nazioni del Sud–Est Asiatico (ASEAN), ha annunciato il probabile rilascio della leader dell’opposizione, nonché Premio Nobel per la Pace nel 1991, Aung San Suu Kyi.

La liberazione, sebbene non vi sia alcuna conferma ufficiale, sembra essere prevista intorno al 13 novembre. Appena una settimana dopo le prime elezioni (7 novembre) libere degli ultimi venti anni. Già nel settembre scorso, la giunta militare aveva mostrato l’intenzione di liberare il Premio Nobel, senza pero accordarle il permesso di partecipare alla corsa elettorale.

San Suu Kyi ha trascorso 15 degli ultimi 21 in prigione. Dal 2003 non è mai stata liberata. La ultima condanna risale al giugno 2009, quando le vennero sentenziati 18 mesi di reclusione per la violazione della normativa di sicurezza. Antecedentemente, apparve sulle pagine dei giornali di tutto il mondo il caso del mormone americano che raggiunse l’abitazione della leader a nuoto, episodio che la vide condannata ancora una volta per violazione della detenzione domiciliare.

Tra le reazioni internazionali, non si sono fatte attendere le parole degli Stati Uniti d’America, che hanno immediatamente bollato la notizia semplicemente come l’ennesimo tentativo di manipolazione da parte del governo birmano.

Per appurarlo bisognerà semplicemente aspettare gli sviluppi dei prossimi giorni.

Plinio Limata

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