
Bilinguismo utile contro Alzheimer e demenza senile
Nell’era della globalizzazione parlare almeno una lingua straniera è diventato quasi un obbligo, ma oggi arriva notizia di un buon motivo in più per apprendere un secondo idioma. Il bilinguismo aiuta il cervello a combattere le degenerazioni dell’attività cerebrale che portano all’Alzheimer e alla demenza senile.
L’insegnamento fin dalla tenera età di una lingua diversa da quella madre gioverà al cervello del bambino, permettendo alla sua mente di essere più brillante fino alla vecchiaia. Lo conferma l’equipe di ricerca del Center for Language Science della Pennsylvania State University (USA): i dati e i risultati sarano approfonditi durante il meeting annuale della American Association for Advancement of Science a Washington, ma già circolano le prime notizie su questa importante scoperta. Gli studi degli esperti americani hanno rivelato che passare da una lingua all’altra non confonde affatto il nostro sistema neuronale, anzi lo rende elastico e malleabile. Un ottimo esercizio quindi per il cervello, vera seduta di palestra cerebrale. Il bilingue avrà vantaggi molteplici, a partire dalla ricchezza lessicale e dalla capacità elevata di scegliere, durante una conversazione, il termine più adatto ed appropriato sia in un idioma che nell’altro; sarà in grado di esprimersi al meglio sia con altri bilingui sia con chi parla una sola lingua, senza commettere errori.
La maggiore efficenza del cervello dei bilingui è stata confermata da test come il controllo con risonanza magnetica e l’elettroencefalogramma.
Benefici anche sulla lunga distanza: parlare due lingue ha effetti positivi nel proteggere da malattie legate all’età.
Redazione