Bersani si affida a Renzi. Grillo vola nei sondaggi

Bersani Renzi

Bersani e Renzi insieme a Firenze (leggo.it)

Sono lontani i tempi delle polemiche legati alle primarie: ieri, Pierluigi Bersani e Matteo Renzi sono infatti apparsi sorridenti insieme sul palcoscenico del teatro Obihall di Firenze, dove per la prima volta i due “Pdbrothers”  - così sono stati ribattezzati sui social network dopo la foto ispirata al film The Blues Brothers usata per sponsorizzare l’evento – si sono ritrovati spalla a spalla in un evento ufficiale dopo l’esito del voto che ha decretato Bersani prossimo candidato premier del centrosinistra.

«La campagna delle primarie è servita per dirci in faccia tutto. Io ora non farò certo una guerriglia che indebolisce lo schieramento. Abituatevi», ha prontamente esordito davanti al folto pubblico il sindaco di Firenze, che ha quindi scelto di sostenere attivamente nella campagna elettorale del proprio partito. L’intenzione è proprio quella di evitare fazioni e spaccature interne che indebolirebbero il Partito Democratico al momento cruciale dell’appuntamento degli italiani con le urne: «Non abbiate paura di chi non la pensa come voi. Non dobbiamo pensare che chi dissente è un nemico. Meglio dirci prima le cose sennò i finti unanimismi hanno fatto sì che per due volte Romano Prodi è andato a casa. Non lo faremo».

«Il Pd è di tutti» è quindi il motto che ha suggellato un comizio elettorale non privo di attacchi, come del resto ampiamente prevedibile, a Silvio Berlusconi e Mario Monti. Stando agli ultimi sondaggi, tuttavia, Bersani dovrebbe fare attenzione anche a Beppe Grillo e al suo Movimento 5 Stelle, i cui consensi in costante crescita starebbero infatti erodendo la forbice che separa i (possibili) voti del Pd da quelli che andranno invece a favore della coalizione di centrodestra. Nonostante la definizione di partito stia stretta a Grillo e ai suoi sostenitori, il M5s sarebbe attualmente il terzo partito italiano per consensi.

Naturalmente, il consenso crescente nei confronti di altre forze non è l’unica ragione utile a spiegare un Pd ancora in vantaggio, ma non più così nettamente: secondo le ultime statistiche realizzate da Swg per Agorà di Raitre, lo scandalo Mps ha ridotto al solo 5% il distacco che separa il centrodestra da Pdl e alleati. Se Berlusconi e compagni salgono dell’1,3% in una settimana, Bersani è attualmente quotato al 32,8%: dall’esplosione dello scandalo senese, le stime sono in ribasso di quasi un punto e mezzo percentuale.

Mara Guarino 

Foto homepage via: nuovaresistenza.org

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