Berlusconi e la congiura comunista

Berlusconi di nuovo all'attacco di sinistra e magistratura

«Ci sono, esistono eccome» No, non stiamo parlando di marziani, ma di comunisti e a dire queste parole è stato Silvio Berlusconi, ormai prode combattente nella battaglia contro la sinistra. Ma la dichiarazione, rilasciata alla trasmissione Kalispera di Alfonso Signorini, è proseguita: «(I comunisti ndr)Utilizzano i magistrati a loro vicini, perché mi considerano un ostacolo da eliminare, per arrivare al potere».

Tali dichiarazioni sono arrivate dopo che Signorini ha mostrato una foto di D’Alema in vacanza a St. Moritz con un maglione di cachemire. «Non è un cachemire – ha detto Berlusconi – che può cambiare il cervello e il cuore della gente. I nostri post-comunisti fanno finta di avere abitato su Marte e dicono anche di non essere mai stati comunisti, ma non hanno mai fatto i conti con il loro passato e con gli orrori di una ideologia spaventosa. Ricordiamo sempre che è stata l’ideologia più disumana e criminale della storia dell’uomo che ha prodotto solo miseria e disperazione e più di 100 milioni di morti». Tutto giusto, ma allora Bonaiuti e Bondi? Anche loro hanno un passato comunista, ma sono in prima linea con il premier ricoprendo il primo il ruolo di portavoce e il secondo quello di ministro dei Beni Culturali.

Dal Pd sono arrivati commenti divertiti: «Ci ha offerto un irresistibile refrain di vecchi cavalli di battaglia spompati. Peccato che il presidente del consiglio non trovi mai la maniera di parlare dei problemi reali degli italiani, che sono tanti, a cominciare dalla disoccupazione a proseguire con le tariffe dei servizi, che aumentano senza sosta» ha scritto in una nota Antonio Misiani.

Sandro Bondi, ex militante comunista, oggi ministro nel governo Berlusconi

Parlare di comunisti è, francamente, imbarazzante. Il Pci si è sciolto nel ’91 e anche se il pensiero è rimasto in alcuni politici, l’ideologia è stata indubbiamente raffreddata. Ma Berlusconi, quando dice certe cose, parla all’immaginario delle persone, cioè riporta alla luce dei pensieri che abbiamo sedimentati dentro di noi. Le sue parole sono da vecchio politicante e non danno risposte concrete, se non tentare di demolire l’avversario attraverso i mezzi di comunicazione, di cui è proprietario.

Negli Stati Uniti Obama cerca il dialogo con il partito di opposizione, i repubblicani, per far progredire la nazione e superare la crisi. In Italia prevale la politica degli slogan, ai quali non seguono quasi mai i fatti. L’odio fra le parti alimenta un clima insopportabile. Poi ci si lamenta se si mettono i petardi davanti alle sedi dei partiti e i politici vengono insultati o schiaffeggiati. Il nostro paese è sempre più diviso: Nord contro Sud, destra contro sinistra, poveri contro ricchi. Alla faccia del 150esimo anno dell’Unità d’Italia.

Nicola Gilardi

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