
Beppe Grillo: ‘Via i senatori traditori dal M5S: dimissioni o espulsione’
«Via i senatori traditori dal M5S». È la dura reazione di Beppe Grillo dopo la spaccatura sul voto per eleggere il presidente del Senato. Il leader del Movimento 5 Stelle ha richiamato i suoi senatori al rispetto del “codice di comportamento degli eletti” che prevede l’obbligo di «votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S». «Se qualcuno si fosse sottratto a questo obbligo - ha tuonato Grillo – ha mentito agli elettori e spero ne tragga le dovute conseguenze».
L’ex comico genovese ha dunque invitato coloro che hanno espresso la propria preferenza per il Pd, per eleggere Pietro Grasso alla presidenza del Senato, a rassegnare le proprie dimissioni. In alternativa, Grillo ha minacciato l’espulsione dei senatori che non si sono attenuti agli accordi del movimento.
«Nella votazione è mancata la trasparenza – ha scritto su Facebook il leader del M5S -. Il voto segreto non ha senso. L’eletto deve rispondere delle sua azioni ai cittadini con un voto palese. Se questo è vero in generale – ha proseguito – per il Movimento 5 Stelle, che fa della trasparenza uno dei suoi punti cardinali, vale ancora di più. Per questo vorrei che i senatori del M5S dichiarino il loro voto». E ha concluso: «Se qualcuno si fosse sottratto agli obblighi di trasparenza concordati nel gruppo ha mentito agli elettori, spero ne tragga le dovute conseguenze».
Beppe Grillo nel suo richiamo ha fatto riferimento al punto 4 del regolamento sulla trasparenza, dove si legge che le «votazioni in aula sono decise a maggioranza dei parlamentari del M5S»; mentre al punto 6 del codice dei grillini si trova la norma sulle espulsioni dal gruppo: «I parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato, potranno per palesi violazioni del codice di comportamento, proporre l’espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza. L’espulsione dovrà essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch’essa a maggioranza».
Chiara Piselli
I Papi e la Scomunica
La scomunica è una pena che implica l’esclusione di un membro dalla comunità dei fedeli a causa di gravi e ostinate infrazioni alla morale e/o alla dottrina riconosciuta. Attualmente abbiamo due nuovi Papi, unici esponenti delle uniche due monarchie assolute ancora esistenti al mondo.
Uno , Papa Francesco, si presenta come uomo della misericodia e della pace e sembrerebbe poco propenso all’uso disinvolto della “scomunica”.
L’altro, Papa Beppe Grillo, violento fustigatore dei “facili costumi romani”, non essendi accorto che l’epoca dell’inquisizione è ormai terminata, scomunica ad ogni piè sospinto i suoi fedeli sospettati di apostasia. Presto i 53 del Senato saranno sottoposti al Tribunale inquisitorio dove, con il sapiente uso “della gogna mediatica”, verranno aiutati a “liberarsi dello loro colpe”, confessando il loro voto a Grasso per essere poi definitivamente “scomunicati”.