
Beppe Grillo consacra suo malgrado Bruno Vespa “eroe” della serata
Con una sola mossa, Beppe Grillo è riuscito a rendere Bruno Vespa l'eroe incontrastato della serata, incrinando la fiducia dell'elettorato del M5S
«Io risulto uno che grida. È vero, sono arrabbiato, a volte esagero. Ma è una rabbia che ha unito in un bel sogno dieci milioni di italiani, non siamo andati in giro a fare a botte con la polizia o a sfasciare le vetrine. La mia rabbia è una rabbia buona: questo non è un partito, è un sogno, è un piano B». Con queste parole Beppe Grillo apre il suo intervento negli studi di Porta a Porta, dicendosi commosso per la sua prima entrata in uno studio televisivo, e ricordando che l’ultimo incontro (scontro) con Bruno Vespa è avvenuto trentuno anni fa, nel 1983.
GRILLO NON SI SIEDE – All’invito di Vespa di accomodarsi nel suo salotto, Grillo non si siede. Invece, inizia subito a difendere la sua teoria di “lupara bianca”, concetto usato dagli addetti ai lavori che esprime la sparizione dei politici, in questo caso riferendosi a Matteo Renzi – “l’ebetino” -, e anche a Enrico Letta e a Mario Monti.
Alla teoria grillina, Vespa risponde che tre milioni di voti alle Primarie andrebbero rispettati, ma il leader pentastellato non ci sta e afferma convinto che il suo movimento è la risposta al fallimento completo di due idee politiche: il comunismo e il capitalismo. Poi dice: «Sono venuto a dimostrarvi che non sono né Hitler né Stalin: abbiamo tolto la violenza dalle strade. Se non si è formato un partito violento, fascista è merito nostro che abbiamo incanalato le forze incattivite in un movimento democratico».
GRILLO E VESPA SULLE EUROPEE DI DOMENICA 25 MAGGIO – Secondo Grillo, alle elezioni europee di domenica 25 maggio – unica giornata di voto in Italia – il Movimento 5 Stelle vincerà, anche perché secondo i loro sondaggi sono al 96 percento. Quando Vespa gli ricorda che le elezioni europee non hanno conseguenze pratiche, Grillo risponde che invece hanno una valenza politica, eccome: «Se vinciamo le elezioni, il governo non si dimette? E chi l’ha detto? Diremo che Napolitano non rappresenta più questa Repubblica. Siamo già adesso la prima forza politica del Paese».
Poi continua ipotizzando una “marcia su Roma”, all’indomani della vittoria alle europee, quando il Pd non vorrà andare via dal Parlamento. Grillo afferma che confida nei milioni di italiani che lo seguono, e ribadisce che se in Italia non si è formato il fascismo, come in Ungheria o in Grecia, è merito loro, nonostante il fascismo sia nato in Italia. Poi però, afferma anche che il Movimento 5 Stelle al governo ci andrà da solo, perché tutti gli altri partiti devono andare tutti a casa. E quando Vespa gli fa notare che per vincere eventuali elezioni politiche ci vuole il 51 percento dei voti, Grillo risponde: «ma chi se ne frega del 51 percento!».
VESPA CERCA D’INTERROMPERE GRILLO MA NON CI RIESCE – A un certo punto, Grillo si lancia in una disamina dettagliata dei punti che andrebbe a modificare col suo ipotetico governo, parlando degli 80 euro in busta paga – una vera e propria presa in giro -, delle pensioni, del reddito di cittadinanza – ragionamento lacunoso, in verità -, del fiscal compact e dello scandalo Expo. Quando Vespa cerca di interromperlo, Grillo risponde: «Certo che è un comizio, mica venivo a farmi intervistare da te!».
L’incontro/scontro si è concluso con l’ultima parola di Grillo, che ha invitato tutti gli italiani il 23 maggio in Piazza San Giovanni, e ha rifiutato l’invito di Bruno Vespa per domenica sera, durante lo spoglio.
CONCLUSIONI DI UNO SCONTRO TITANICO – Inutile dirlo, sul web i commenti degli utenti si sono moltiplicati minuto per minuto. Su Twitter in particolare, sono stati lanciati diversi hashtag, tutt’ora tra i Top Trend del famoso social network: #GrilloinVespa, #portaaporta, #Brunochiedi. Quest’ultimo creato per inoltrare a Vespa le domande che i cittadini volevano porre a Grillo durante la partecipazione alla trasmissione Rai. Gli elettori hanno principalmente chiesto i motivi della non candidatura di Grillo alle regionali in Sardegna, se non si sente responsabile dell’accordo Pd/Pdl, quale sia il programma per l’Europa.
#BrunoChiedi a Beppe come fa il #M5S a restituire i rimborsi elettorali se non ne ha diritto. @BrunoVespa
— Francesco Balsamo (@TheLambkin) 19 Maggio 2014
#brunochiedi a #beppe la trasparenza dei bilanci del suo blog, visto che non fa altro che chiedere quella degli altri @BrunoVespa
— Tany (@TaniuzzaCalabra) 19 Maggio 2014
Tra le diverse conclusioni che possiamo trarre dall’incontro avvenuto nel salottino della “Terza camera” per antonomasia, di certo una – la più inaspettata – è che gli anti-grillini hanno trovato in Bruno Vespa un eroe. A maggior ragione quando – se ne saranno accorti in pochi -, a trasmissione ormai finita e con la sigla di sottofondo, il leader del Movimento 5 Stelle tende la mano aperta a Bruno Vespa, e non viceversa.

Alla fine della trasmissione, Grillo tende la mano a Vespa – e non viceversa -, consacrandolo a “eroe” della serata
Mariangela Campo
@MariCampo81
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