Benedetto XVI: il Papa da rivalutare

Benedetto XVI

Papa Benedetto XVI (infocollepasso.it)

Nel 2013 sono successe tantissime cose. È stata sfiorata la terza guerra mondiale, Snowden ha sputtanato la Nsa, per la prima volta un Presidente della Repubblica italiana è stato rieletto. L’elenco potrebbe continuare ancora a lungo. Ma l’avvenimento per cui quest’anno verrà ricordato è indiscutibilmente l’investitura di Jorge Mario Bergoglio . Quell’elezione però non sarebbe mai avvenuta se l’11 febbraio Benedetto XVI non avesse annunciato di rinunciato al ministero petrino. Joseph Ratzinger è sfortunato. È stato Papa per soli otto anni, dopo Giovanni Paolo II e prima di Francesco, due pontefici molto carismatici. Il breve pontificato di Benedetto XVI non è quindi destinato ad entrare nella storia, se non per come si è concluso. Ma si merita questo triste destino?

L’EDUCAZIONE CIVICA È UNA MINACCIA? - Sicuramente Benedetto XVI in alcune occasioni si è espresso in modi quantomeno discutibili. Per esempio, quando durante il discorso ai rappresentanti del Corpo diplomatico nel gennaio 2011 sottolineò di non poter «passare sotto silenzio» quella che ha definito come «un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei», là dove «é imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione». Ora, durante i corsi di educazione civica vengono studia la Costituzione e le forme di Stato e Governo. Dove sarebbe la minaccia alla libertà religiosa? Per quello che riguarda i corsi di educazione sessuale, le polemiche sull’uso del preservativo sono una costante nella storia della Chiesa. Ma definire tali corsi una minaccia è esagerato. Se qualcuno ti insegna a usare il preservativo, poi di certo non ti obbliga ad utilizzarlo. Ognuno nella sua vita rimane libero di fare ciò che vuole, compreso non usare il preservativo (però almeno lo si fa sapendo i rischi: contrarre malattie venere o provocare una gravidanza non desiderata).

Benedetto XVI

Papa Francesco (wikimedia.org)

PEDOFILIA: IL PAPA ERA VICINO ALLE VITTIME - Spesso si associano gli otto anni di Ratzinger al grande scandalo della pedofilia nel clero. Ma nel modo sbagliato. Quei fatti sono divenuti di dominio pubblico durante il pontificato di Benedetto XVI non perché il Papa ebbe qualche responsabilità, ma perché fu il Papa stesso a sollecitare il mondo cristiano a fare chiarezza. In Australia, incontrando alcune vittime, confessò «la vergogna che tutti abbiamo sentito a seguito degli abusi sessuali sui minori da parte di alcuni sacerdoti o religiosi in questa Nazione», «questi misfatti costituiscono un così grave tradimento della fiducia, che devono essere condannati in modo inequivocabile. Essi hanno causato grande dolore ed hanno danneggiato la testimonianza della Chiesa». «Chiedo a tutti voi di sostenere e assistere i vostri vescovi e di collaborare con loro per combattere questo male. Le vittime devono ricevere compassione e cura e i responsabili di questi mali devono essere portati davanti alla giustizia». Emblematico fu un comunicato alla Chiesa d’Irlanda, paese duramente colpito dagli scandali sulla pedofilia, in cui Ratzinger chiedeva ai vescovi e a tutta la Chiesa di «stabilire la verità su cosa è successo e perché». Inoltre, ricordava come fosse urgente necessario «assicurare che giustizia sia fatta per tutti», «vigilare affinché le misure poste in essere per prevenire che si ripetano simili abusi siano pienamente applicate», e «portare conforto alle vittime degli abusi sopravvissute». Non è un caso, quindi, se Bergoglio il 5 aprile disse di voler proseguire con la «linea voluta da Benedetto XVI» contro i membri del clero autori di abusi sessuali su minori.

IOR: LA GRANDE RIVOLUZIONE DI BENEDETTO - Per quello che riguarda gli scandali finanziari, il pontificato di Ratzinger è stato rivoluzionario. Alla fine del 2010, infatti, fu promulgata la legge sul contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento al terrorismo. Allo stesso tempo venne istituita l’Autorità d’informazione finanziaria che cominciò a vigilare su tutte le istituzioni economiche della Santa Sede e che da quel momento fu l’interlocutore centrale per gli organismi internazionali che si occupano di trasparenza finanziaria. In definitiva, Benedetto XVI ha probabilmente pagato il suo carattere timido, riservato e il fatto che stesse antipatico a buona parte della stampa. Ma il suo pontificato, che si potrebbe riassumere con il motto di tradizione benedettina “ora et labora”, andrebbe fortemente rivalutato.

Giacomo Cangi

@GiacomoCangi

foto: blogspot.com ; infocollepasso.it; wikimedia.org

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