
Belly dance, fa bene al corpo e all’anima
La danza del ventre nasce come culto propiziatorio alla fertilità e poi si allaccia alla sensualità
di Chiara Campanella
Una danza delle donne per le donne. Così nasce la danza del ventre. E’ sorprendente per molti scoprire che questo ballo orientale non nasce per essere uno spettacolo, bensì ha un significato più antico e profondo. Si riallaccia ai culti religiosi legati alla madre Terra che propiziavano e celebravano la fertilità nelle antiche società matriarcali della Mesopotamia. Si narra che essa venisse danzata in cerchio intorno alla partoriente dalle altre donne che, in questo modo, partecipavano simbolicamente alla messa alla luce del nascituro. Altri pensano invece che fosse utilizzata durante le festività agricole per propiziare un buon raccolto.
Ma il risultato comunque non cambia: la sua natura veniva associata ad una femminilità-fertilità. La sensualità all’inizio era esclusa. Tuttavia, oggi non dobbiamo escludere la presenza maschile nella danza del ventre: ci sono ballerini bravissimi. In Egitto si chiama Baladi e Saidi, quest’ultimo è a sua volta suddiviso in Tahtib (praticato solo da uomini) e Raks Al Assaya.
Dal lontano Medio Oriente la danza è giunta in Europa e in America grazie ai cabaret degli anni Trenta e Quaranta: è da questo periodo, ma soprattutto dagli anni Novanta, che questa danza è diventata famosa in tutto il mondo. Per le danzatrici professioniste l’espressione “danza del ventre” è riduttiva perché in realtà è il bacino che si muove, il ventre segue solo i movimenti. Il termine “danza del ventre” è stato usato in senso dispregiativo dagli inglesi dell’800. Nell’Inghilterra dell’epoca, infatti, questa ballo era considerato un’azione del demonio: il sinuoso ancheggiare del bacino delle danzatrici venne erroneamente associato come invito alla prostituzione. È da questo motivo che dipende il termine “danza del ventre”.
Serenità, gioia e senso di fiducia sono le caratteristiche che dipingono il volto delle esordienti che decidono di sperimentare le prime lezioni di danza orientale. Forse sono proprio espressioni come queste che hanno generato nuove denominazioni di questa disciplina, nota anche come danza della felicità. L’elemento musica è fondamentale nella danza del ventre ed è considerato il primo passo verso il rilassamento fisico e psichico.
Produce effetti benefici/ curativi in quanto è distensiva, tranquilla ma rallegrante e attiva perciò facilmente una risonanza sui ritmi fisiologici che tendono ad entrare in sintonia con essi.
Altri, invece preferiscono chiamarla danza della poesia. Le caratteristiche principali in questo caso sono: creatività, improvvisazione, passione e catarsi, o purificazione. Le emozioni infatti, abitualmente trattenute trovano l’espressione concreta e la manifestazione proprio attraverso la danza del ventre. Dunque la belly dance è connessa anche con la libertà di manifestare ciò che si prova (dolcezza, gioia, sensualità, malinconia, rabbia, ecc.) attraverso la combinazione e le varianti dei passi-base.
Tuttavia, alcune espressioni simboliche di questa danza trovano spazio anche nel concreto. Un esempio è il “tintinnare” dei sonagli sul proprio corpo che consente di conoscersi meglio aumentando la propria consapevolezza fisica attraverso un’esperienza sensoriale che ricorda la passione infantile per gli oggetti sonori che guidano alla scoperta del mondo.
La belly dance è molto indicata alle donne che hanno appena partorito. Un momento del ciclo di vita in cui questa danza può diventare importante psicologicamente è quello della gravidanza. Attraverso la sperimentazione di movimenti morbidi, lenti e dolci, le future mamme entrano in contatto con i propri figli, iniziando a cullarli con i loro movimenti e rendendo più elastici alcuni muscoli coinvolti nel parto. Si gettano così le basi della relazione madre-bambino. E’ un modo per rimettersi in forma dopo il lieto evento, prevenendo la cosiddetta depressione post partum.
TROPPO TARDI PER ME…MA LA CONSIGLIO A TUTTI… IO CI HO PROVATO E’ VERAMENTE BELLA