
Bassolino e la rottamazione invisibile di Renzi
C’era una volta un giovane Matteo Renzi che, durante il discorso per celebrare la vittoria delle primarie dell’8 dicembre 2013 per scegliere il nuovo segretario del Partito Democratico, diceva: «Tocca a noi, siamo una nuova generazione. Questa non è la fine della sinistra, ma la fine di un gruppo di dirigenti della sinistra». Nessuno sa che fine abbia fatto quel Matteo Renzi dato che il probabile candidato del Partito Democratico alle elezioni amministrative di Napoli della prossima primavera sarà Antonio Bassolino, il quale ha annunciato la sua intenzione di partecipare alle primarie del Pd per scegliere il candidato sindaco.
CV - Bassolino ha il tipico curriculum del politico che Renzi, con la sua discesa in campo, avrebbe dovuto rottamare. Sessantanove anni il prossimo 20 marzo, è in politica da una vita. Eletto per la prima volta alla Camera dei deputati nel 1987 con il Partito Comunista italiano, venne rieletto nel 1992 con il Partito Democratico della Sinistra. Dal dicembre del 1993 al marzo del 2000 rivestì la carica di sindaco di Napoli. Dall’ottobre del 1998 al giugno 1999 fu anche ministro del lavoro e della previdenza sociale per il primo Governo presieduto da Massimo D’Alema. Dal 2000 l 2010, inoltre, Bassolino è stato Presidente della Regione Campania.
PROBLEMA PD - L’agenzia Ansa ha riportato che il nome di Bassolino non sarebbe gradito dalle parti di via del Nazareno a Roma. Ma, se c’è un aspetto di Renzi che tutti hanno capito, è che per vincere è disposto a tutto, anche a sostenere candidati a lui non troppo graditi. Se alla fine il candidato del Pd dovesse essere proprio Bassolino, sarebbe l’ennesima dimostrazione che Renzi ha un serio problema con il suo partito. Alle elezioni regionali della scorsa primavera le uniche candidate renziane doc – Paita e Moretti – hanno perso. Vinsero, invece, politici non proprio renziani come Michele Emiliano, Catiuscia Marini ed Enrico Rossi. Dove sarebbe la nuova generazione di dirigenti di sinistra di cui Renzi parlò l’8 dicembre di quasi due anni due anni fa?
Giacomo Cangi
foto: ilroma.net