
Basket Time: L’effetto Peterson lancia Milano
LE 500 DEL COACH - Giornata di festa per l’Armani Jeans Milano e per Dan Peterson: il neo coach dell’Olimpia infatti spegne 75 candeline sulla torta e può annoverare ben 500 panchine nella massima serie italiana. La Vanoli Cremona diventa vittima sacrificale, complici i problemi fisici di Drozdov e Milic, con quest’ultimo limitato a soli 10 punti con il 30% al tiro: Cremona parte bene sulle ali di Earl Rowland, mentre Peterson sceglie Mason Rocca per affiancare Hawkins e Mancinelli, con Pecherov, MVP della scorsa giornata, che si accomoda in panchina per essere sfruttato come arma tattica nelle rotazioni. L’abulia offensiva dei milanesi è compensata dal dominio totale sotto le plance, con ben 21 rimbalzi a referto in più rispetto alla Vanoli e ben 3 uomini in doppia cifra: per dare una svolta alla partita, Peterson rispolvera la mitica 1-3-1, arrugginita per i mancati automatismi ma efficace per gettare in crisi l’attacco cremonese. Calano le percentuali e Milano prima si affianca e poi mette la freccia per sorpassare: sono i punti di Maciulis prima e Jaaber e Hawkins poi a griffare il parziale decisivo a cavallo tra terzo e quarto periodo: Cremona è tramortita e non trova continuità in attacco per mettere in difficoltà la difesa di Peterson e a nulla valgono i 21 punti finali di Rowland, miglior marcatore dell’incontro.
Nonostante il clamore suscitato dal ritorno in panchina di coach Peterson, Siena continua imperterrita la sua marcia inarrestabile: Sassari è volenterosa ed efficace solo a metà nel contrapporsi a McCalebb e soci. Infatti, i sardi entrano in partita quando ormai la franchigia di coach Pianigiani è già comodamente avanti, forte di un primo quarto concluso a +18: con Kaukenas fuori dal lineup, tocca a Pietro Aradori conquistarsi un posto in quintetto base, mentre McCalebb è una volta di più dominante. Il folletto naturalizzato macedone fa male ad ogni accelerazione, mettendo a referto 16 punti in soli 17 minuti: l’intero attacco senese è un martello costante per la difesa di Sassari, incapace di controllare il pitturato. La completezza dei toscani rende impossibile tentare i raddoppi difensivi e il 70% nel tiro da 2 punti è una cifra che già da sola rende ampiamente l’idea della differenza tra le due squadre sul parquet: continua a trovare un buon minutaggio Hairston, utile per recuperarlo in forma migliore in vista delle gare di Eurolega, mentre per Sassari c’è la parziale consolazione delle ennesime buone prestazioni di James White e Othello Hunter, rispettivamente 21 e 20 punti, con un complessivo 52 di valutazione.
CRISI ROMA, ANNASPA TREVISO - Le due grandi delusioni continuano ad essere Roma e Treviso, incapaci di dare un senso a una stagione che li vedrà fuori anche dalle Final Eight di Coppa Italia: per i capitolini, è mortifera la vendetta dell’ex di turno Kennedy Winston, implacabile con i suoi 22 punti distribuiti lungo tutto l’arco dell’incontro. Un ritrovato Charles Smith illude con 10 punti in un primo quarto dominato dalla Lottomatica e chiuso sul +12, ma come troppo spesso è successo in questa stagione, d’improvviso arriva il blackout: Roma è inesistente sotto i tabelloni, con Crosariol inconcludente e controproducente nelle fasi decisive della gara (4 palle perse) e Traorè poco incisivo a rimbalzo. Su queste premesse, nel quarto periodo la rimonta della Canadian Bologna diventa sorpasso e allungo, con un incredibile parziale di 31-10 che non lascia scampo alla Lottomatica: Washington tenta di arginare l’emorragia, ma ogni attacco di Bologna va a bersaglio e per Roma arriva l’ennesima sconfitta di questo sconclusionato campionato fatto di pochi alti e tanti bassi.
Non sorride nemmeno Treviso, messa all’angolo dalla super difesa della Bennet Cantù, lanciatissima al terzo posto solitario della classifica: è l’ex di turno Denis Marconato a fare la parte del leone con 17 punti e 7 rimbalzi in soli 16 minuti di gioco. I ruggiti dell’ex centro della Nazionale Azzurra fanno male a Motiejunas e compagni, incapaci di trovare ritmo e prigionieri di una grande povertà di soluzioni offensive: Jasmin Repesa continua a fidarsi del deludente Stefan Markovic, i cui 0 punti nel quarto periodo pesano come un macigno, per una squadra che è rimasta in partita solo grazie al duo Smith-Motiejunas e che vede avvicinarsi pericolosamente lo spettro della zona retrocessione.
GLI ALTRI CAMPI - La striscia positiva della Banca Tercas Teramo si spegne contro la caldissima Caserta, fermata soltanto dal devastante effetto-Peterson e dall’Armani Jeans Milano: Di Bella, Ere e Jumaine Jones martellano la difesa avversaria con costanza impressionante, ma sono le palle perse a scrivere la condanna per Teramo. I 25 possessi regalati ai rivali annullano le strepitose prove di Fletcher (10 su 13 al tiro per 24 punti) e De La Fuente e a nulla vale un ultimo quarto di coraggiosa e orgogliosa rincorsa. L’inverno non raffredda i bollori dell’AIR Avellino, implacabile anche in casa della Scavolini Pesaro, in fase calante dopo un ottimo avvio di stagione: il solo Guillermo Diaz non può nulla contro i 5 uomini in doppia cifra di Avellino, che domina anche a rimbalzo in virtù di una super prestazione del polacco Szewczyk, che chiude con 13 “boards” a referto. Senza appello la debacle di Varese in casa di Montegranaro: 30 punti di scarto per la traballante franchigia guidata da Carlo Recalcati sono un fardello pesante, per una classifica che inizia a piangere miseria e una fase difensiva che sembra davvero abbandonata a se stessa. Sharrod Ford è ancora una volta mostruoso, con 15 punti e 15 rimbalzi a tabellino, mentre per Varese si salva il solo Alex Righetti con 22 punti.
Andrea Samele