
Basket Semifinali Playoff: Milano vince la sfida spettacolo con Pesaro, Siena facile
EA7 Emporio Armani Milano – Scavolini Siviglia Pesaro 84-75 (Serie 1-0 EA7)
Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato: i palati fini del basket possono ritenersi soddisfatti di questa gara 1, andata in scena in un Forum gremito di maglie rosse della Emporio Armani. Scariolo ritrova a sorpresa JR Bremer, con Dentmon, acquisto reclamizzato dell’ultima ora, costretto a rimanere in borghese: il quintetto è il consueto, con Cook e Hairston ad accompagnare il trio di interni Mancinelli, Fotsis e Bourousis. Proprio il greco è il primo attore nell’ottimo avvio della squadra di Scariolo, con Jones e Cusin incapaci di contenerlo: sono 10 i suoi punti nel primo quarto, pari al margine tra le due squadre, con Pesaro che deve ancora mettere in ritmo Hickman e White e con Jones più preoccupato di nascondersi che di creare pericolosità.
Le accelerazioni Armani in contropiede sono micidiali, ma guai a dare per finita la Scavolini: dopo l’intervallo, infatti, la squadra di Dalmonte torna in campo rigenerata, soprattutto dal punto di vista difensivo. Hickman aumenta il passo e con i suoi arresto-tiro punisce il ritardo nell’adeguamento difensivo: sui raddoppi, si risvegliano anche Jones e White, con quest’ultimo che scalda le molle per volare al “piano di sopra” e affondare la schiacciata che riporta Pesaro perfettamente in partita. Milano, nonostante il ritorno di Bremer, paga dazio in cabina di regia e le tante palle perse permettono a Pesaro di fare il gioco preferito: con le frecce lanciate in contropiede bastano 4 minuti per passare da -10 a +2, con il canestro di Hickman a gettare nel baratro i tifosi milanesi. La tripla di Jones regala il massimo vantaggio di +6 in apertura di quarto periodo, ma l’orgoglio di Milano crea i presupposti per l’ennesimo colpo di scena: 3 bombe di uno strepitoso JR Bremer (11 punti nel quarto parziale) bruciano la retina pesarese, permettendo alla Armani di aprire l’ultimo minuto avanti di 6 punti.
Hickman prima e Hackett poi gettano al vento la possibile rimonta dalla lunetta (5/11 per Pesaro nel quarto periodo) e Scariolo può esultare dopo aver sudato le proverbiali sette camicie. Pesaro può recriminare per i tanti rimbalzi concessi a Milano (41-28 il saldo) e per l’inesistente apporto della panchina, limitato agli 8 punti di Lydeka.
Montepaschi Siena – Banco Sardegna Sassari 91-68 (Serie 1-0 MPS)
Un anticipo di quello che la serie potrebbe offrirci: Siena che domina e Sassari che alla prima difficoltà si arrende senza riuscire più a rialzare la testa. Con Andersen fuori dai giochi, la squadra di Sacchetti avrebbe la ghiotta opportunità per mettere in ritmo da subito Easley e Hosley, ma sono le giocate di Diener (7 assist totali, 6 nella prima metà di gara) e i punti di Plisnic a mantenere la scia del Montepaschi.
McCalebb e Kaukenas partono forte, ma è Ksistof Lavrinovic nel secondo parziale a suonare la carica: il lituano, responsabilizzato maggiormente sia in termini di minuti che di punti, data l’assenza del pariruolo australiano, risponde presente e all’intervallo porta con 7 punti e il 100% dal campo Siena al +16. La reazione d’orgoglio di Sassari rimane chiusa negli armadietti del PalaEstra e dagli spogliatoi torna in campo una squadra totalmente svuotata sia nelle energie che nella tenuta mentale: spenta la luce di Travis Diener, il gioco di Sassari si riduce agli uno contro uno sconclusionati di Hosley, autore di una lunga serie di forzature dietro l’arco dei 3 punti (2/9), e alle iniziative di Plisnic e Drake Diener, gli unici ad apparire lucidi.
Easley non viene cercato con continuità nel pitturato e con i canestri del sempre prezioso Nikos Zisis (10 nel quarto periodo), Siena chiude la partita a doppia mandata, lasciando a Sassari profonde riflessioni su quali conigli tirar fuori dal cilindro per sovvertire un pronostico che sembra già una sentenza.
Andrea Samele