Basket, Sassari trionfa nella Supercoppa Italiana 2014

Il Banco di Sardegna Sassari sconfigge i campioni d'Italia dell'EA7 Milano 96-88 nella finale della Supercoppa Italiana di basket 2014

basket supercoppa

Alessandro Gentile disastroso in Supercoppa(sport.panorama.it)

Basket: il Banco di Sardegna Sassari si aggiudica il primo trofeo stagionale sconfiggendo i campioni d’Italia dell’EA7 Emporio Armani Milano 96-88 nella finale della Supercoppa Italiana 2014. Grandi protagonisti Dyson, Shane Lawal e Miroslav Todic, mentre sulla sponda milanese a nulla vale la grande prestazione offensiva dei nuovi acquisti Brooks, Kleiza e Ragland.

QUI MILANO – E’ necessario premettere che non è possibile né corretto trarre conclusioni affrettate ancora prima dell’inizio della stagione e dopo la prima gara ufficiale. Tuttavia i segnali per Milano non sono incoraggianti: i campioni d’Italia sbagliano totalmente approccio alla gara, con una difesa più delicata del burro fuso, mani pesanti in attacco e gravi disattenzioni a rimbalzo. Anche il piano partita non è chiaro: se è vero che i sardi si sono rafforzati sotto le plance rispetto alla scorsa stagione, è altrettanto vero che il peso resta impari. Tuttavia Milano non prova mai ad attaccare in post basso né con i lunghi, né con gli esterni e Samuels viene annichilito per tutto il primo tempo dai voli di Shane Lawal. Lascia perplessi anche la gestione delle rotazioni: Hackett e Gentile sono dannosi, ma coach Luca Banchi decide di rimetterli in campo ogni volta che Milano riesce a riavvicinarsi a Sassari grazie a ben altri protagonisti. Alla lunga l’impatto dei due italiani è tanto disastroso da rendere inspiegabile il loro utilizzo in momenti chiave della gara. Tanto più che Trenton Meacham, giocatore chiamato per supplire alla lunga squalifica di Hackett, gioca 4 minuti in cui mostra ottime capacità di lettura e di passaggio, ma viene poi scordato in panchina per dare spazio alle due guardie in serata evidentemente disgraziata.

QUI SASSARI – Sarebbe tuttavia ingiusto dipingere questa finale solamente come una sconfitta di Milano. Sassari ha il grande merito di sbranare la partita dal primo minuto, a differenza dei supponenti avversari. La squadra di coach Sacchetti lotta su ogni rimbalzo, corre, ringhia e impone alla gara il ritmo da lei scelto e cercato. L’addio ai cugini Diener sembra già digerito: Logan si dimostra un playmaker esperto all’altezza della sua fama, Shane Lawal ha gambe da atleta e viene cercato con insistenza dai compagni attraverso un uso perfetto del pick ‘n roll, Todic dimostra solidità e Dyson ha talento offensivo da vendere. La squadra sarda andrà valutata sul lungo periodo, dal momento che, anche quest’anno, il potenziale offensivo appare squilibrato rispetto a quello difensivo: ma questa sera, oltre a portare a casa il primo trofeo della stagione, ha dimostrato di avere le carte in regola per giocare un altro anno da protagonista.

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Coach Meo Sacchetti vince il primo trofeo stagionale (www.sportando.com)

IL PRIMO TEMPO – La gara ha da subito un padrone: Milano la affronta come se fosse un’esibizione benefica organizzata da una parrocchia di provincia, Sassari con lo spirito necessario per una finale, anche se a inizio stagione. Il risultato è che il tabellone dopo il primo quarto recita 14-29 con i sardi che segnano da ogni angolo del campo grazie alle schiacciate di Lawal e alle folate di Sanders e Dyson, mentre i campioni d’Italia li guardano ammirati, prima di rendersi conto che la parte del pugile suonato la stanno recitando loro. Quando accade, Milano prova a rientrare grazie al talento isolato di Marshon Brooks, ma ci pensa Daniel Hackett a prendere un fallo antisportivo gratuito sul finire del tempo che permette a Sassari di tenere una distanza di sicurezza sul 40-50.

IL FINALE – Nel secondo tempo Milano esprime il suo basket migliore quando le chiavi passano dalle mani di Hackett a quelle di Ragland: l’americano trascina i suoi con il supporto della classe cristallina di Kleiza e Brooks fino al -1 all’inizio dell’ultimo periodo di gioco. Ma a questo punto la squadra viene di nuovo sciaguratamente affidata a Hackett e viene reinserito un Melli palesemente fuori forma che costituisce una coppia insipida con un Samardo Samuels quasi impalpabile. Dall’altra parte Dyson inizia il suo one man show finale contro cui la difesa di Milano resta ferma a guardare: cala il sipario, Milano parte con il piede sbagliato, Sassari alza al cielo il primo trofeo della stagione. Dopo una sola partita non si possono trarre conclusioni affrettate, considerando anche gli infortuni di Shawn James e David Moss tra le file biancorosse. Ma emerge un aspetto preoccupante: l’atteggiamento con cui si affronteranno i prossimi obiettivi dovrà essere profondamente diverso da quello visto stasera, a prescindere dal valore sulla carta degli avversari. Altrimenti per la truppa di coach Banchi quella di oggi non sarà l’unica delusione della stagione.

Daniele Leone
@DanieleLeone31

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