
Basket playoff: Milano comanda le prime due gare contro Siena
Basket playoff: Milano domina le prime due gare al Forum di Assago, guidata prima da Jerrells e poi da Samuels. Ora la sfida si sposta a Siena
Basket playoff, l’Emporio Armani EA7 Milano conduce la serie delle finali scudetto contro la Montepaschi Siena per 2 a 0. Ora la sfida si sposta in toscana, dove l’obiettivo dei campioni d’Italia è di tenere viva la speranza e tornare a giocarsi lo scudetto, vinto nelle ultime 7 stagioni, al Forum di Assago. Mentre i biancorossi di coach Luca Banchi puntano a conquistare un sogno lungo 18 anni.
L’ESORDIO – Fino a questo momento la sfida ha visto solo una squadra protagonista: l’Olimpia Milano ha stritolato l’avversario in Gara 1, chiudendo l’incontro già dopo un primo tempo stellare e amministrando il +16 dell’intervallo lungo senza i patemi che spesso hanno contraddistinto le tante rimonte subite nei momenti chiave della stagione, su tutte quelle fatali contro Sassari in coppa Italia e il Maccabi Tel Aviv in Eurolega. Questa volta Milano ha tenuto lontani i fantasmi che la perseguitano da inizio stagione grazie alla miglior prova fino a questo momento di Curtis Jerrells (26 punti) e al risveglio di Gani Lawal. Ciò che maggiormente stupisce è che si tratta proprio dei due giocatori che maggiormente hanno faticato durante questi playoff, sia nei quarti contro Pistoia che in semifinale contro Sassari: un ottimo segnale per Luca Banchi, che in un momento di problemi fisici per Daniel Hackett e in una serataccia di Samardo Samuels, ha trovato dalla panchina le risorse necessarie non solo per vincere, ma per dominare la prima partita.
GARA DUE – Si parlava delle sofferenze del pivot milanese Samuels, in difficoltà contro un ottimo Otello Hunter in gara 1 e soprattutto contro i raddoppi sistematici della difesa biancoverde. Ma se è vero che da quei raddoppi durante la prima partita era nata una scarica di tiri da 3 che aveva permesso a Milano di allungare, nella serata di ieri Samardo ha fugato ogni dubbio: per lui 20 punti e 15 rimbalzi, mentre al dirimpettaio Hunter sono rimaste le briciole. Ma la seconda sfida al Forum ha dimostrato anche altro: innanzitutto in questa fase cruciale l’anima della squadra è il capitano Alessandro Gentile. La svolta della partita è arrivata infatti quando il ragazzo terribile, figlio di Nando, ultimo capitano milanese ad alzare il trofeo dello scudetto, si è caricato in spalla la squadra con un secondo tempo da 9 punti, 3 assist e tanta cattiveria agonistica. In secondo luogo, oltre a Samuels e Gentile, già protagonisti contro Sassari, la gara l’hanno rivoltata il lavoro oscuro e fondamentale di Niccolò Melli sotto le plance, la freddezza e l’intelligenza tattica di David Moss e la dedizione del fenomeno Keith Langford il quale, se la gara pretende protagonisti diversi dalla sua mano sinistra divina, ha l’umiltà di difendere, passare, recuperare palloni vaganti in tuffo per fermare i tentativi senesi. Un anno fa nessuno ci avrebbe scommesso un euro.
QUI SIENA – Per i campioni d’Italia ora la sfida è da cuori forti: ribaltare pronostico e punteggio, contando sul sostegno del PalaEstra e sull’orgoglio di una tradizione recente fatta di successi. Ma la squadra di coach Crespi ha intanto delle grosse difficoltà da superare: innanzitutto ritrovare la vena del leader MarQuez Haynes, un fantasma nella prima partita, poco più che uno zombie nella seconda. Poi dovrà trovare antidoti contro Milano: quando ha provato a raddoppiare sotto canestro per contenere i muscoli di Samardo Samuels, è stata impietosamente punita dagli esterni milanesi. Quando invece ha allungato la difesa, il centro jamaicano l’ha fatta a brandelli, puntualmente servito dagli assist dei compagni messi sotto pressione. Infine, dovrà trovare soluzioni offensive differenti contro una difesa milanese aggressiva come non si vedeva dalla finale scudetto del 2005 sotto la guida di coach Lardo e che ha costretto Siena a percentuali al tiro da squadra provinciale.
IL RUSH FINALE – Ora la serie si avvia alla svolta: se Siena vincerà gara 3 riaprirà i giochi soprattutto dal punto di vista psicologico. Un successo dimostrerebbe infatti agli uomini di coach Crespi che Milano può essere sconfitta, impresa quest’anno non ancora riuscita ai senesi. Inoltre riposerebbe senza delicatezza alcuna quella scimmia sulla spalla che i biancorossi stanno provando a togliersi: la pressione di dover vincere a ogni costo. Viceversa, una vittoria di Milano anche in toscana darebbe tre match point agli uomini di coach Banchi, oltre a lanciare Siena a una distanza psicologica siderale. L’Olimpia ha più soluzioni, più fisico, più tecnica, una panchina più lunga e due partite di vantaggio. Tra domani e sabato sera al PalaEstra i suoi tifosi capiranno se tutto questo sarà sufficiente a conquistare un titolo che manca da un eternità, o se i fantasmi del passato torneranno a fare capolino, offuscando le idee e le mani degli uomini di coach Luca Banchi.
Daniele Leone
@DanieleLeone31