Basket 5a giornata: foto e pagelle della disfatta di Milano

Hairston scacciato dal tabellone di Reggio Emilia: sarà una scena frequente (Wakeupnews/Sonia Carrera)

EA7 MILANO-TRENKWALDER REGGIO EMILIA 66-78

Scena marginale, ma forse significativa del momento di buio pesto che sta vivendo l’Olimpia Milano in questo pessimo inizio di stagione: mancano più di 3 minuti alla fine, il tabellone indica 12 punti da recuperare a una squadra di rango inferiore come Reggio Emilia, nel basket un’impresa difficile, ma da tentare visto che quei punti sono stati anche oltre 20. Ma la panchina di Milano è già seduta ammutolita, nessuno che inciti, agiti un asciugamano, incoraggi i compagni. Nessun giocatore che dimostri di crederci ancora. In casa contro Reggio Emilia, la squadra più titolata d’Italia e favorita per lo scudetto molla gli ormeggi molto prima del fischio finale, permettendo agli ospiti di finire in assoluto controllo del match e ai loro tifosi di invitare, per tutta la drammatica sequenza finale, il pubblico del Forum ad andare pure a casa anzitempo.

La crisi si vede anche da queste piccole scene. Come quando, a metà ultimo quarto dopo una lunga rincorsa, un tiro dei reggiani esce, la palla va lunga tra quattro giocatori milanesi, ma dal nulla spunta Jeremic inferocito ad afferrare un rimbalzo potenzialmente già in controllo. In queste immagini c’è il segno tangibile di una squadra che non ha voglia di combattere, come ammesso da coach Scariolo dopo la sconfitta in Eurolega e ribadito con parole anche più forti ieri sera.

L’inizio della gara è da dimenticare per i milanesi e da incorniciare per la Trenkwalder Reggio Emilia: la prima frazione finisce 11 a 26, con un bombardamento di tiri da fuori area a cui partecipano quasi tutti i giocatori schierati da coach Menetti: per Milano la luce è già lontana. Nel secondo quarto la canzone è sempre uguale, funziona solo un po’ meglio l’attacco di Milano, mentre gli ospiti calano leggermente il ritmo: il tempo si conclude 29 a 45, sugli scudi Cinciarini, Taylor e James, per l’EA7 si salva solo un Malik Hairston appena sufficiente.

Tornata dalla pausa lunga, la compagine di Scariolo ha un sussulto di vita. Il primo a dare un segnale di svolta è Fotsis con una tripla e una schiacciata, ma poi viene inspiegabilmente tolto dal coach milanese. Per fortuna Melli entra carico e mette i suoi mattoncini, assieme a Hairston e Gentile per chiudere finalmente gli spazi in difesa e gettare energia in attacco. Ma il vero trascinatore è di nuovo Bourousis, uno dei pochi giocatori ad avere cominciato l’anno con l’atteggiamento giusto: segna, strappa rimbalzi e ferma il roccioso Brunner ottimo nel primo tempo. Milano chiude la frazione 54 a 58.

Ma qui la luce si spegne di nuovo: Bourousis, lasciato in campo con quattro falli a carico, commette presto e ingenuamente il quinto, Scariolo decide di giocare senza un pivot di ruolo e prende un fallo tecnico quantomeno inopportuno: la squadra cede di schianto e ben prima del tempo, così come improvvisamente si era svegliata. La Trenkwalder conclude in scioltezza vincendo 66 a 78. A Milano resta l’ennesima amarezza. Non è il caso di fare una caccia alle streghe: ma la strada verso la luce è davvero molto lunga.

Le pagelle di Milano:

Cook 4,5: il capitano di una grande squadra dovrebbe incutere timore e rispetto agli avversari. Omar Cook fa meno paura del vostro gatto quando gonfia la coda minaccioso. Mezzo punto in più perché riappare nel terzo quarto facendo viaggiare la palla come sa fare. Gli indizi che sia caratterialmente inadeguato al ruolo cominciano a essere davvero troppi. Soprattutto considerando che non tira nemmeno con un fucile puntato in fronte: questo significa regalare un attaccante e un’opzione a qualunque avversario.

taylor-reggio-emilia
Taylor a rimbalzo (Wakeupnews/Sonia Carrera)

Basile 5: ci prova più degli altri nell’inizio burrascoso. Ma il fiato è corto e il tiro pure.

Hairston 6: non straordinario come altre volte, ma ha il merito di provarci sempre e di non essere molle come molti suoi compagni.

Fotsis 6: è il giocatore che apre la rimonta, oltre all’unico a prenderci da tre punti.  Nel primo tempo inguardabile come tutti gli altri, ma per il resto ci tenta sempre e con qualità. Almeno finché Scariolo lo lascia sul parquet.

Bourousis 6,5: nel secondo tempo è dominante. Mezzo punto in meno per la gestione dei falli troppo ingenua.

Stipcevic 4: giocatore assolutamente rivedibile a partire dai fondamentali.  Forse in momenti migliori potrà dire la sua, ma ad oggi è un acquisto inspiegabile: inutile in attacco quanto il titolare Cook,ma non ha nemmeno la sua visione di gioco.

Gentile 5,5: si impegna e in questo contesto è una rarità. Ma non sembra ancora quello della passata stagione. In penetrazione ha pochi eguali, ma riesce a sfruttarla poco. Al tiro è pessimo come quasi tutti i compagni.

Melli 6: come Gentile, si impegna e non poco per salvare la baracca. Lui però ci mette più qualità e più continuità. Decisivo nel riavvicinamento dei padroni di casa.

Chiotti 6: sufficienza di stima. In realtà gioca 3 minuti e prova a dare qualcosa andando anche a segno.  Ci si domanda perché, una volta scelto di escludere Hendrix dalla rotazione, non si sia provato questo ragazzone per qualche minuto in più, vista anche la situazione falli di Bourousis.

Hendrix 4: in una squadra misteriosa, l’oggetto più misterioso di tutti. Un uomo che sull’energia ha costruito una carriera, è abulico, molle e svogliato. Scariolo dovrà scavare a fondo per ritrovare il toro del Maccabi Tel Aviv.

Scariolo 4: certe scelte lasciano perplessi, a partire dalla gestione dei cambi, per arrivare al fallo tecnico scellerato che ha affossato le ultime velleità della sua squadra. Ma sono tutte cose su cui ogni allenatore prende le proprie decisioni e responsabilità, difficilmente giudicabili con una misura oggettiva diversa dal risultato finale. Però questa squadra non ha identità, né anima: questo è l’aspetto più grave e più urgente da risolvere per il coach bresciano.

Pagelle Reggio Emilia: Jeremic 5, James 6,5, Taylor 8, Brunner 7, Filloy 6, Slanina 6,5, Silins 5, Cinciarini 7. Coach Menetti: 7,5

Daniele Leone

IL FOTORACCONTO DELLA PARTITA:

mellicispera

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