
Atene, scontri di piazza: c’è il morto
Atene – Annunciato per oggi, lo sciopero generale indetto in Grecia ha travolto la capitale ellenica. Un manifestante sessantaseienne è deceduto a causa di un infarto durante il lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine; l’uomo ha accusato un malore ma non è stato possibile soccorrerlo. Si trattava di un marittimo vicino al Partito comunista greco, il Kke, e iscritto al Pame, il sindacato più vicino ai comunisti.
Il lancio di lacrimogeni è stato provocato dalle cariche dei manifestanti; alcuni sospetti black bloc avrebbero cercato di forzare il cordone della polizia in piazza Syntagma, a poca distanza dalla sede del parlamento greco, anche lanciando bottiglie incendiarie, e sarebbero stati respinti dalle cariche e dai lacrimogeni.
Gli scontri hanno fatto registrare anche cinque feriti, tra cui due agenti.
La protesta è arrivata nel giorno della riunione dei leader europei a Bruxelles, che potrebbe vedere ulteriori tagli per la Grecia: già si parla di 31,5 miliardi di euro in tagli richiesti dalla “troika” per consentire l’accesso al prossimo finanziamento di 130 miliardi di euro. Nonostante le trattative europee, in Grecia la situazione continua a peggiore: i cittadini, non vedendo reali vie d’uscita da questa crisi, sono ormai stanchi e prossimi all’esasperazione. I tagli alla spesa pubblica, poi, hanno reso sempre più difficile anche la vita quotidiana e la disoccupazione non accenna a scendere.
Questo è il quarto sciopero generale dall’inizio dell’anno, il secondo solo questo mese. Lo sciopero di oggi ha paralizzato la Grecia, bloccando tutti i trasporti, traghetti per le isole compresi. Anche gli uffici pubblici sono chiusi, così come molti studi di professionisti, compresi gli avvocati, che scioperano già da tre giorni: allo sciopero ha aderito anche il sindacato Gsee che rappresenta oltre due milioni di cittadini greci.
I manifestanti in piazza solo oltre venticinquemila, secondo le stime delle forze dell’ordine; manifestazioni sono però previste in ogni parte del paese per tutta la giornata. Non solo i lavoratori greci stanno scendendo in piazza: al loro fianco ci sono anche i disoccupati e gli studenti, tutti uniti nel dimostrare la loro contrarietà alla politica di austerità imposta dall’Unione Europea come contrappeso agli interventi a sostegno dell’economia greca.
Andrea Bosio