Antigone: sesso per detenuti deve essere un diritto

Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, chiede a gran voce una tutela delle garanzie penitenziarie estendibile anche al diritto di intimità sessuale

Antigone chiede maggior tutela dei diritti anche sessuali per i detenuti (ragusanews.com)

Antigone chiede maggior tutela dei diritti anche sessuali per i detenuti (ragusanews.com)

Avere rapporti sessuali in cella non deve più essere una censura ma deve equivalere ad un diritto per i detenuti. Questo è quanto sostiene Antigone, l’associazione per la tutela dei diritti e delle garanzie nell’ambito del sistema penale, per voce del presidente Patrizio Gonnella. La richiesta di Antigone riguarda l’attribuzione ai detenuti di un diverso modello di pena che sia capace di non violare la dignità delle persone assicurando i diritti umani fondamentali.

Secondo Antigone bisogna cambiare il modello di pena per evitare ogni recidiva (ilfattoquotidiano.it)

Secondo Antigone bisogna cambiare il modello di pena per evitare ogni recidiva (ilfattoquotidiano.it)

CAMBIARE IL MODELLO DI PENA – «Meno persone in cella vuol dire anche più “spazio vitale”», sostiene Gonnella. «Bisogna cambiare il modello di pena, evitare che il carcere sia una fabbrica di recidiva per i detenuti e, per fare questo, occorre contrastare ogni resistenza». Secondo il presidente di Antigone, la possibilità di ripensare il carcere moderno passa anche attraverso la fornitura di luoghi ad hoc interni alle strutture e disponibili ad accogliere incontri intimi dei detenuti con i rispettivi partner.

La soluzione prevede luoghi ad hoc interni alle strutture e disponibili ad accogliere incontri intimi (ilgiornale.it)

La soluzione prevede luoghi ad hoc interni alle strutture e disponibili ad accogliere incontri intimi (ilgiornale.it)

PIU’ SPAZIO VITALE – «Il fatto che ci sia più spazio vitale per i detenuti nelle carceri, dovuto soprattutto alla diminuzione del sovraffollamento, consente all’Amministrazione penitenziaria di programmare, volendo, un diverso modello di pena. La sessualità è un diritto insindacabile ed è strettamente legata alla salute fisica delle persone. È assurdo che questo concetto sia ancora legato al modello di premio-punizione. La riabilitazione dell’individuo comprende anche la sfera dell’affettività».

VELOCIZZARE IL PROCESSO – Stando a quanto richiesto da Gonnella, l’Italia è uno dei pochissimi paesi europei in cui un ergastolano può rivedere la moglie solo dopo vent’anni. La Commissione Giustizia della Camera, in verità, ha approvato una norma in questa direzione ma, sostiene Gonnella, «occorre velocizzare il processo: in attesa dell’approvazione, l’Amministrazione penitenziaria deve organizzarsi per fornire adeguate strutture ai detenuti per evitare di incappare in tempistiche troppo lunghe».

Foto: ragusanews.eu / ilfattoquotidiano.it / il giornale.it

Stefano Gallone

@SteGallone

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