
Amy Winehouse, altro che rehab
Roma – Del resto lei l’aveva già detto: «They tried to make me go to rehab but I said no, no, no» e a quanto pare Amy Winehouse, ameno in certe cose, è una donna coerente. Tanto che a causa dei suoi continui problemi dovuti alla dipendenza dall’alcol il suo tour è stato annullato.
Dopo il concerto fiasco di Belgrado, dove la cantante appena ventiseienne si è esibita in una vergognosa performance visibilmente alterata dagli alcolici e dove il pubblico pagante non le ha risparmiato fischi, i manager di Amy fanno sapere che il concerto di Lucca è annullato.
«Amy Winehouse si ritira da tutti gli spettacoli in programma. Tutte le persone che le sono vicine intendono fare tutto il possibile per aiutarla a tornare al suo meglio e le sarà dato il tempo necessario perchè questo avvenga» si legge in una nota diffusa oggi dal management della cantante.
Annullato quindi il nuovo tour europeo e i biglietti verranno rimborsati, assicura l’organizzazione, da domani 22 giugno fino a fine luglio.
Il concerto disastroso di Belgrado – definito il peggiore nella storia della città – non lasciava presagire nulla di buono, tanto che sono state annullate inizialmente solo le date in Grecia, Turchia e Italia, per poi giungere alla soluzione drastica di annullare l’intero tour, vista l’incapacità di Amy di portare a termine anche un solo concerto.
La decisione lascia perplessi molti fan, nonostante il provvedimento miri – ufficialmente – a tutelare consumatori e la stessa Winehouse, ma non è difficile scorgere le regole di mercato che regolano questi eventi, portando spesso a privare gli artisti della loro vera passione.
Francesca Penza