
Amministratore condominiale, come aprire uno studio professionale
Intraprendere la carriera di amministratore condominiale è oggi un’idea allettante, che si declina come un’opportunità di business, con ampi margini di guadagno potenziale, specie se connessi alla possibilità di strutturarsi in un vero e proprio studio.
Come per tutte le iniziative imprenditoriali, valgono però le solite raccomandazioni: know-how in grado di poter fare la differenza, conoscere le dinamiche del proprio mercato di riferimento, partire fin da subito col giusto piglio organizzativo.
Chi decide quindi di aprire uno studio di gestione condominiale, deve innanzitutto prestare attenzione ai requisiti che ne consentono l’accesso e agli strumenti necessari per svolgere la professione.
In fase di avvio, il futuro operatore del settore amministrativo di un condominio deve tenere conto in primo luogo dell’importanza della dotazione di software.
Su quest’ultimo versante, è utile per l’amministratore servirsi di un supporto per la gestione condominio online, come ad esempio Domustudio di Danea, che ha come obiettivo proprio quello di aiutare il professionista a occuparsi a 360° degli immobili, facilitando tutto il processo di gestione amministrativa e operatività quotidiana.
L’amministratore condominiale deve infatti occuparsi di svariate faccende: per cui un supporto in grado di agevolare il lavoro può essere volano strategico per incrementare i profitti e rendere soddisfatti i clienti proprietari dell’immobile.
Il professionista non si limita a fare da mediatore tra i condomini, ma deve fare quadrare i conti e gestire le spese, facendosi carico di responsabilità e di rischi. Un amministratore di condominio deve possedere ampie competenze in materia di urbanistica, essere in grado di calcolare le spese svolgendo il ruolo di contabile e saper gestire i conflitti tra i vicini di casa
Inoltre, è necessario che sia in possesso di competenze fiscali, frequentando periodici corsi di aggiornamento in materia, per restare al passo con le norme e non incorrere in irregolarità ed eventuali sanzioni.
In merito alla formazione, la nuova normativa prevede che il futuro professionista del settore abbia un diploma di scuola superiore, goda dei Diritti Civili, sia in regola con la legge e abbia frequentato un corso professionale di avviamento all’attività di Amministratore condominiale ed immobiliare.
Massimo focus e attenzione sul versante aggiornamento professionale, in grado di mantenere sempre ad alti livelli di competenza in materia.
Relativamente alle abilità, l’amministratore condominiale deve avere ottime capacità relazionali, doti organizzative e gestionali e capacità di negoziazione e risoluzione delle controversie e dei problemi. Per quel che riguarda gli adempimenti fiscali, deve essere provvisto di Partita Iva e assicurazione per la professione.
Foto via altalex.com, leggioggi.it