Amma: un volto ridente da fanciulla, un corpo avvolgente da madre

È terminato ieri, tra i vibranti bhajans, il lungo abbraccio che Amma – la sacerdotessa dell’Amore, come la definisce Franca Rame – ha iniziato martedì 12 ottobre al Palasesto di Sesto S. Giovanni e che continuerà a portare in giro per l’Europa (e per il mondo). In trent’anni ha abbracciato 30 milioni di persone. Il vicesindaco di Sesto ha annunciato la cittadinanza onoraria per la mahatma che, per il settimo anno consecutivo, ha scelto Sesto come tappa italiana

di Laura Dotti

Amma

Milano – Amma, Mata Amritanandamayi, nata nel 1953 in un remoto villaggio lungo le coste del Kerala, nell’India del Sud, è una grande anima, mahatma, come Gandhi. Ha portato e porta aiuti umanitari – attraverso i progetti di Embracing the World (Abbracciando il mondo), organizzazione nata grazie al suo instancabile spirito di dedizione nel sollevare gli altri – in tutto il mondo. Tiene programmi pubblici in India, Europa, Stati Uniti, Australia, Giappone, Sri Lanka, Singapore, Malaysia, Canada, Africa e Sud America. Non è mancato il suo appoggio alle persone colpite da eventi catastrofici come il terremoto di Haiti nel gennaio 2010, le alluvioni in Karnataka e Andhra Pradesh nel 2009, l’uragano Katrina nel 2005, lo tsunami nell’Oceano Indiano nel 2004 (per le cui vittime è riuscita a stanziare ben 40 milioni di euro in interventi umanitari), e a seguito di molte altre catastrofi naturali il suo aiuto non è venuto meno.

Il suo instancabile impegno ha fatto sì che venissero costruite (o ricostruite) case, ospedali, orfanotrofi, case di cura per anziani, organizzati programmi di autonomia economica per le donne (AMRITA S.R.E.E.), effettuati risanamenti di baraccopoli, finanziati matrimoni per i più poveri, borse di studio, assistenza sanitaria, la ricerca medica e la ricerca a favore dell’ambiente per un mondo sostenibile, nonché corsi gratuiti di meditazione per tutti perché Amma dice che la conoscenza spirituale appartiene al genere umano per diritto di nascita e far pagare i corsi di meditazione equivale a far pagare il latte materno al neonato. Ha fondato persino un’università, l’Amrita University. Non si contano le situazioni difficili che le idee di amore di Amma non abbiamo raggiunto, generando nuove realtà, migliori e fruttifere. Il tutto curato nei minimi dettagli sempre nell’ottica materna di dare un sostegno efficace e duraturo a tutti i suoi figli, indiscriminatamente, un’operazione degna solo di una Grande Madre.

Dice di sé: “Finché avrà la forza sufficiente per abbracciare tutti quelli che vengono da lei e per posare la mano sulla spalla di una persona che piange, Amma continuerà a dare il suo darshan. Accarezzare con amore le persone, consolarle e asciugare le loro lacrime fino alla fine di questa forma mortale, ecco il desiderio di Amma”.

E in questi tre giorni ha donato il suo darshan senza mai riposare. Accanto a lei tutto sembra davvero possibile e tutto si incastra perfettamente. Un flusso di energia che non incontra ostacoli, che sa dove andare. Tutti collaborano con serenità, sorge un naturale impulso a dare una mano, non ci si sente soli, è come essere a casa.

L’abbraccio è qualcosa di indescrivibile: si possono vedere persone tornare da quei brevi istanti di vicinanza con Amma nei modi più diversi, dal sorriso alle lacrime, ognuno con la propria reazione, il proprio bagaglio di karma gioito o sofferto, comunque con lei. La grande madre che accoglie e protegge.

Per ricevere l’abbraccio si procede a file di due dopo che su un cartellone appare il numero del biglietto (che non bisogna assolutamente perdere) che viene dato all’ingresso (tutto è guidato alla perfezione, quindi non si può sbagliare, i volontari sono disponibili e pronti ad aiutarti), fino ad arrivare davanti a lei, seduta nella posizione del loto costantemente per ore e ore senza mai alzarsi, senza bere o mangiare, sempre con il sorriso sulle labbra. Lì si arriva in ginocchio, vengono date istruzioni su come abbracciarla, è una vera catena di montaggio, una macchina organizzativa non indifferente, in cui si è costantemente guidati (e anche un po’ strattonati). Eppure qualcosa di magico accade. Mentre abbraccia a volte parla coi suoi Swami, ci si potrebbe sentire trascurati e invece è proprio come una mamma che tiene tra le sue braccia il figlio mentre sbriga altre faccende, ma sempre e comunque presente, capace di infondere sicurezza con la sua presenza profumata di rose.

Il tutto con il sottofondo sonoro di canti indiani intensi e vibranti e anche immagini della vita di Amma che scorrono sui monitor. È difficile dire cosa succeda in quegli attimi.

A volte sono lacrime, a volte sono risa, ma quello che resta è molto più di quel profumo di rosa che si sente abbracciati a lei.

“ Tutti nel mondo dovrebbero poter dormire senza paura almeno per una notte.

Tutti dovrebbero sentirsi sazi almeno un giorno.

E dovrebbe esserci almeno un giorno

in cui nessuna vittima della violenza

debba far ricorso agli ospedali.

Tutti dovrebbero aiutare i poveri e i bisognosi

offrendo il proprio servizio disinteressato

almeno per un giorno.

Amma prega affinché almeno questo suo piccolo sogno diventi realtà.”

Sri Mata Amritanandamayi

Foto | via http://www.amma-italia.it/

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