
American Dreamers. Realtà e immaginazione nell’arte contemporanea americana
Aggiunto da Natalia il 11/03/2012.
Tags della Galleria Cultura e Spettacolo, L'arte e la storia, Primo piano, WakeUpAmerica
Tags: American Dreamers, Amerigo Vespucci, arte contemporanea, artisti americani, Bartholomew Bland, Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, fantasia, Firenze, Franziska Nori, Hudson River Museum, immaginazione, Laura Ball, Mandy Greer, Mostra d'arte, New York, nick cave, sogno, sogno americano, Thomas Doyle, Will Cotton
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Firenze – Il sogno americano si infrange sulle riflessioni dell’ultima generazione di artisti made in Usa. Undici modi di esprimersi e altrettanti lavori per raccontare l’attualità di un Paese, gli Stati Uniti, la cui percezione da parte degli abitanti è cambiata radicalmente negli ultimi decenni.
Si intitola American Dreamers. Realtà e immaginazione nell’arte contemporanea americana la mostra che ha aperto i battenti tre giorni fa presso il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (Palazzo Strozzi, Firenze), organizzata in collaborazione con l’Hudson River Museum (Yonkers, New York).
Il percorso della Strozzina, curato da Bartholomew Bland dell’Hudson River Museum, propone una riflessione sulla possibilità di costruire mondi alternativi per rispondere ad un presente sempre più difficile e complesso da gestire.
Gli undici artisti americani coinvolti nella mostra – Laura Ball, Adrien Broom, Nick Cave, Will Cotton, Adam Cvijanovic, Richard Deon, Thomas Doyle, Mandy Greer, Kirsten Hassenfeld, Patrick Jacobs, Christy Rupp – ricorrono alla fantasia e all’immaginazione per attuare una rilettura personale della realtà o addirittura una fuga da essa.
Il file rouge che lega ognuno dei lavori esposti, tutti molti diversi tra loro, è proprio il desiderio di provare a costruire un mondo diverso, fatto con le proprie mani, composto di piccole e grandi certezze home made.
Alcune opere condensano l’essenza del reale in sistemi miniaturizzati, altre si espandono nello spazio, altre ancora si nutrono di immagini oniriche e fantastiche o riflettono su temi simbolici come la casa o la famiglia, ancora oggi centrali nella costruzione del mito dell’American way of life.
Dai diorami di Thomas Doyle, che riproduce scene pre (o post) apocalittiche in cui ognuno può sentirsi un po’ deus ex machina ai costumi mirabolanti realizzati con materiali di recupero da Nick Cave, fino agli acquerelli sognanti di Laura Ball, alle pitture zuccherose di Will Cotton e all’universo parallelo di Mandy Greer.
«La caratteristica che li accomuna tutti – spiega Franziska Nori, direttrice della Strozzina – è che sono artisti che vivono profondamente il contemporaneo e nonostante ciò sentono tutti, nessuno escluso, il bisogno di tornare a lavorare in studio, in un’atmosfera più intima. E’ come se questa generazione stesse entrando in crisi con quel sogno americano che fino ad oggi aveva fatto la parte del leone».
La mostra, aperta fino al 15 luglio 2012, si pone in dialogo con un’altra esposizione in corso a Palazzo Strozzi per celebrare il quinto centenario della morte di Amerigo Vespucci. Americani a Firenze. Sargent e gli impressionisti del Nuovo Mondo, studia il rapporto tra pittori impressionisti americani e la città di Firenze, meta irrinunciabile del Grand Tour e luogo cruciale nello sviluppo della carriera di grandi artisti d’Oltreoceano.
A completare la riflessione sullo stato dell’arte dall’altra parte dell’Atlantico, una serie di eventi tra cui letture, proiezioni di video, approfondimenti sugli artisti e una serie di giornate a tema per introdurre l’arte contemporanea ai più piccoli.
Natalia Radicchio
Foto| via www.strozzina.org