
Allattamento al seno: a Milano nascono spazi per bebè
L’Oms e l’Unicef difendono l’allattamento al seno. A Milano nascono spazi appositi in centri commerciali, bar, farmacie e ospedali
di Fabrizio Giona
Milano – L’allattamento materno è una fondamentale pratica di nutrimento, sicuramente la migliore, uno scambio affettivo tra mamma e bambino, ed è quindi obbligo delle istituzioni favorirlo con ogni mezzo. È quanto sostenuto dal Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno, voluto fortemente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e sottoscritto dai suoi membri nel 1981.
Così, accettando l’invito dell’Oms, l’Asl di Milano, in collaborazione con l’Unicef, ha lanciato l’idea di spazi dedicati all’allattamento materno e alla cura dei bebè, ambienti dove, oltre al necessario, si possa fruire di un’atmosfera silenziosa e rilassata, in modo tale da far sentire il neonato e la sua mamma a loro agio e di fargli godere quel momento unico di scambio reciproco.
L’obiettivo è spingere per l’allattamento al seno, ritenuto la principale fonte di salute nei primi mesi di vita e, in generale, ottimale per il futuro sviluppo psico-fisico del bambino. Il latte materno infatti, oltre ad offrire un naturale ed equilibrato apporto nutritivo, previene lo sviluppo di ormai comuni patologie – in primis l’obesità infantile – contribuendo allo sviluppo di una popolazione sempre più sana.
Ma non solo. L’Asl milanese ha anche aderito alla campagna internazionale dell’Oms e dell’Unicef sul sostegno all’allattamento al seno. Si tratta di Ospedali e Comunità Amiche dei Bambini a cui hanno aderito oltre 18 ASL locali, che forniscono supporto alle neo mamme per sostenerle durante l’allattamento, periodo che richiede un’alimentazione adeguata, un sostegno psicologico e familiare e anche un ambiente sociale accogliente. Perché allattare al seno è un atto naturale e non un elemento di disturbo del quale vergognarsi.
Gli spazi per l’allattamento e la cura dei bebè sono distribuiti negli ambienti pubblici di maggiore frequentazione, come bar, farmacie, ospedali e centri commerciali. Chissà se in futuro non si possano trovare anche nei luoghi di lavoro e perché no all’Università? Speriamo.
Intanto a voi “piccole gioie”, buona poppata!
FOTO VIA: http://barbaraecomamma.blogspot.com; http://media.panorama.it