
Algeria, sanguinoso assalto: morti 32 terroristi e 23 ostaggi
Fiumi di sangue e cinquantacinque vittime: è questo ciò che rimane del folle assalto compiuto da un manipolo di jihadisti al sito gasiero di In Amenas, in Algeria. Stamattina, dopo giorni da incubo, le unità speciali algerine hanno attaccato, rompendo gli indugi. Un comunicato del Governo algerino riferisce che sono trentadue i terroristi uccisi dalle forze speciali dell’esercito algerino e ventitré le vittime tra il personale del campo. Il bilancio deve essere comunque ritenuto ancora provvisorio. Secondo il Ministero l’intervento dei militari ha consentito la liberazione di 685 lavoratori algerini e 107 stranieri.
Sono morti o dati per dispersi cinque cittadini britannici e un residente nel Regno Unito, dopo la conclusione della drammatica presa di ostaggi di mercoledì scorso nel campo gasiero di In Amenas, nel sud-est del Paese. Sedici ostaggi sono stati trovati vivi nel campo gasiero. Si tratta di persone che, all’inizio dell’attacco, si erano nascoste nei macchinari degli impianti di estrazione. I rapitori avevano detto di essere pronti a farsi saltare in aria se i militari algerini si fossero avvicinati ai locali dove si sono asserragliati con i loro ostaggi. Uno dei terroristi, Abderrahmane Al-Naijiri, ha anche confermato quanto detto ieri da uno dei suoi compagni in merito al fatto che sono state piazzate delle cariche esplosive nell’impianto, peraltro messo in sicurezza venerdì pomeriggio dai tecnici della Sonatrach.
Secondo la stampa mauritana, il commando era composto da una quarantina di uomini armati. L’attacco terroristico è stato condannato dal Consiglio di sicurezza dell’Onu che lo ha definito «atroce» e ha fatto appello agli altri stati affinché «cooperino attivamente» con le autorità algerine. Ma ha sottolineato anche come le misure prese per combattere il terrorismo debbano rispettare le leggi internazionali relative ai diritti dell’uomo. Alcuni ostaggi occidentali liberati dopo l’attacco terrorista sono stati portati nella base Nato di Sigonella, in Sicilia. Secondo quanto si è appreso, un C-130 attrezzato per l’assistenza medica ha portato a Sigonella un numero imprecisato di ostaggi liberati (10-20) ed un altro velivolo, un C-17, ha compiuto un altro volo più tardi. Entrambi i mezzi sono della US Air Force di stanza a Ramstein, in Germania.
Sonia Carrera
@soniasakura89