
8 marzo 2010. L’arte festeggia le donne
In tutta Italia, il 6 e 7 marzo, ingresso gratuito per le donne in moltissimi musei e siti culturali dello Stato
di Laura Dabbene
ROMA – Ieri, mercoledì 3 marzo, con appuntamento alle ore 12 nel Salone del Ministro presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’evento nazionale, voluto proprio dal MiBAC con il supporto di diversi partners, per agevolare tutte le donne che, in occasione dell’imminente 8 marzo, vogliano festeggiare visitando un museo o un sito archeologico di pertinenza statale.
Schierate al gran completo tutte le autorità che, dal ministro Sandro Bondi al super manager Mario Resca, Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio, costituiscono il nerbo di una pressante campagna di sensibilizzazione nei confronti delle ricchezze artistiche del Belpaese, inaugurata lo scorso dicembre e giunta ad una nuova e importante tappa.
Lo slogan che accompagna l’iniziativa, “L’arte festeggia le donne”, è infatti parte di una strategia di comunicazione avviata dal Ministero già allo scadere del 2009, quando comparvero sui maggiori media le immagini di alcuni grandi capolavori artistici, dal Colosseo al David di Michelangelo, in atto di essere sistematicamente smantellati, mentre un invito-minaccia spiegava il motivo di tale decisione: “Se non li visiti li portiamo via”. L’anfiteatro Flavio e il colosso marmoreo del Buonarroti sono state le prime “vittime” illustri del team di creativi che ha, in seguito, usato altre celebri opere d’arte per promuovere ed incentivare le visite nei musei: da ultimo, per San Valentino, Il bacio di Francesco Hayez, con la sostituzione del lungo abito azzurro della ragazza a favore di un paio di jeans attillati, indossati con un paio di immancabili ballerine nere ai piedi. Per l’appuntamento con le festa della donna si è però riusciti a dare il meglio, trasformando uno dei bronzi di Riace, in specifico la scultura denominata A (il giovane), da emblema della mascolinità e della forza virile, in un improbabile corteggiatore, dall’aria smarrita e un po’ imbranata, con tanto di mazzo di mimosa nella mano sinistra. Mano che doveva, in origine, reggere lo scudo, parte dell’equipaggiamento da battaglia.
Forse non proverà risentimento il nobile guerriero greco sapendo che il suo piccolo sacrificio d’immagine può valere un incremento del 5,3% sul flusso dei visitatori: questo il dato che Mario Resca ha orgogliosamente sbandierato sulla base dei calcoli effettuati nei mesi di gennaio e febbraio. Una crescita incoraggiante se si pensa che il periodo invernale è solitamente più difficile sotto il profilo turistico, mentre con marzo e l’imminente primavera il trend è destinato senza dubbio a crescere.
L’entrata gratuita è prevista nell’intero week end a cavallo tra il 6 e il 7 marzo in tutte le istituzioni culturali di proprietà dello Stato per cui solitamente è necessario pagare un biglietto: a Milano sarà possibile godere del Cenacolo vinciano o dei capolavori della Pinacoteca di Brera, a Torino le visitatrici avranno libero accesso ai tesori Museo delle Antichità egizie, a Genova si potrà scegliere tra Palazzo Reale e la Galleria di Palazzo Spinola, mentre a Roma saranno totalmente free siti archeologici come la Crypta Balbi o lo splendido complesso di Villa Adriana a Tivoli, oltre a tantissimi musei che raccolgono esempi d’arte moderna, dalla GAM alla Galleria Borghese.
Un solo rimpianto. Dal sito del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria si apprende che la sede è chiusa per restauro fino a marzo 2011, data prevista per la fine dei lavori, togliendo così l’opportunità a tutte le donne, reggine e non, di ammirare gratuitamente proprio quel fusto in bronzo che, mimosa alla mano, le ha convinte che visitare un museo era il modo migliore per trascorrere l’8 marzo.